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https://caragarbatella.it/lo-scalino-... Al civico 427 di via Ostiense, all’incrocio con il Ponticello ferroviario che sovrasta la via Laurentina, se abbassiamo lo sguardo a terra, noteremo un curioso gradino, rialzato rispetto al ciglio del marciapiede. La sua costruzione ha origine nel 1899, come indicato nell’incisione sul gradino oggi quasi invisibile, quando il Principe Vittorio Emanuele III di Savoia, ancora non divenuto Re, si recava con la sua automobile sulla via Ostiense per raggiungere la tenuta di Castel Porziano. Arrivato all’altezza del Ponticello, proseguiva a cavallo. Il futuro Re era alto 1 metro e 53 centimetri, e per ovviare alla inevitabile difficoltà di montare sul destriero, venne costruito questo gradino che forniva assistenza al principe. Salito al trono nel 1900, all’età di 31 anni, venne soprannominato ironicamente “Re Pippetto” e “Re Sciaboletta”. Il 29 luglio 1901, nel primo anniversario dell’assassinio del padre Umberto I, da parte dell’anarchico Gaetano Bresci, lo scultore Augusto Sernicoli realizzò una stele con un bassorilievo raffigurante la scena della salita sul cavallo, ancora oggi presente anche se danneggiata. Da notare anche la fontanella adiacente al gradino, un classico "nasone" romano con la caratteristica però di non essere posto sul piano stradale, ma al di sopra di una vasca, probabilmente utilizzato come abbeveratoio per i cavalli. SERVIZIO VIDEO A CURA di Stefano BAIOCCHI & Giuliano MAROTTA