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Sono un podista amatore con più anni sulle gambe che sul cronometro, ma con ancora tanta voglia di correre al massimo. Questa è la mia Maratona di Valencia 2025: una gara preparata bene, corsa forte… e finita al 10° km con un ritiro che brucia quasi più del caldo spagnolo. Il viaggio inizia il venerdì: giorno di ferie, corsetta di rifinitura, valigia pronta e volo per Valencia dove ritrovo il mio amico Cosimo. Arrivo da una settimana in Polonia con freddo invernale, ma con carichi ridotti: per una volta ho davvero scaricato. A tavola sono stato disciplinato, tra cene di lavoro e tentazioni ho scelto insalate tipo Caesar: niente esagerazioni, solo l’idea di arrivare alla partenza nel miglior modo possibile. Resta un dubbio: con quali scarpe correre? Alla fine scelgo le Nike Alphafly 3, una scarpa che promette di farti volare in maratona. Valencia però, quest’anno, promette anche caldo vero: circa 14 °C alla partenza e oltre 20 °C dopo un paio d’ore, con chi parte più indietro a rischiare anche 25 °C. So che l’idratazione sarà cruciale, ma alcune cose non le controlli: puoi solo accettarle e adattarti. Sabato mattina faccio i classici 20 minuti del giorno prima: corsa facile vicino all’hotel in aeroporto, paesaggio bruttino ma utile per sentire la gamba e testare temperatura e vento. Le sensazioni sono buone, il cuore gira basso, il caldo però si sente già più che in Italia. Con Cosimo viviamo le solite avventure da runner distratti: borse gara, hotel economico in zona aeroporto, una cena cinese con troppo cibo e poco riso “da atleti”. Domenica, sveglia all’alba: Uber verso la partenza, gestione borse in extremis grazie a un’amica che ci salva all’ultimo minuto. In griglia sento che posso dare tutto: l’anno scorso a Valencia ero caduto alla partenza e mi ero fermato dopo 5 km, quest’anno voglio solo arrivare in fondo. Parto forte ma controllato. Passo al 10° km in 34’45”, ritmo da giornata importante. Poi, all’improvviso, un segnale chiaro dal bicipite femorale: una fitta, quel fastidio che conosci e che sai come può finire. In quel momento devo scegliere: rischio mesi fermo come dopo la scorsa Valencia o mi fermo subito? Scelgo la testa: mi fermo. La maratona finisce lì. La rabbia è tanta, così come la delusione. Cammino qualche chilometro per farla sbollire, guardando gli altri maratoneti sotto il sole. Ma proprio mentre avanzo capisco il messaggio del corpo: corro troppo e faccio poca forza. A tutti i runner amatori dico sempre di fare potenziamento in palestra… e io sono il primo che l’ha trascurato. Avevo salvato l’hotel sul Garmin: imposto la navigazione e torno a piedi, trasformando il ritiro in una lezione. Non tutte le maratone finiscono con una medaglia al collo, ma ognuna ti lascia qualcosa: in questo caso la consapevolezza che per correre forte devo diventare più solido, non solo più veloce. Se questa storia ti è stata utile, iscriviti al canale e seguimi nei prossimi video: la strada per migliorare passa anche da giornate storte come questa. Nel frattempo, stay strong, keep running. CAPITOLI 0:00 – Introduzione: perché Valencia è così importante 00:34 – Venerdì mattina 03:27 – Venerdì pomeriggio 05:16 – Expo 06:00 – Sabato mattina 09:26 – Domenica mattina ⏱️PER ACQUISTARE NIKE ALPHAFLY 3⏱️ Per acquistare le Nike Alphafly 3, ecco i principali link: ► Link Nike: https://tidd.ly/3H6Lstj ► Link Top4Running: https://bit.ly/41JiAkw (codice sconto ►5%: MASSIMILANI) #maratonadiValencia #massimilani #runningstory