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Il 12 dicembre u.s. presso la Casa di Cura Ns. Signora della Mercede, il Prof. Silvio Rossi, in team con il Prof. Alberto Ricciardi, il Prof. Fabio Sciarretta e il Prof. Claudio Ascani, ha eseguito un intervento di protesi d’anca su un paziente obeso prediligendo la tecnica mini-invasiva con via d’accesso anteriore. La scelta di questa tecnica, su un paziente con gravi problemi di peso, ha permesso un approccio conservativo e rispettoso dell’articolazione. Praticando un’incisione anteriore di 8-10 cm. è stato possibile raggiungere ed esporre l’epifisi femorale e l’acetabolo nel rispetto delle strutture muscolari e delle loro inserzioni, favorendo un rapido recupero muscolare e una limitata perdita ematica. Questa tecnica permette al paziente di alzarsi subito già il giorno successivo all’intervento limitando il tempo di permanenza a letto così pericoloso per questa tipologia di pazienti. Oltre al rapido recupero e la limitata perdita ematica, questa tecnica offre anche minore reazione cicatriziale dei tessuti merito della ridotta cicatrice cutanea; ridotte zoppia e limitazioni funzionali nell’immediato post-operatorio; ridotto rischio di lussazioni in quanto la preservazione della muscolatura glutea favorisce una migliore stabilità dell’articolazione. Questa tecnica permette al paziente di alzarsi subito già il giorno successivo all’intervento limitando il tempo di permanenza a letto così pericoloso per questa tipologia di pazienti. Tecnica chirurgica complessa e non adatta a tutti i pazienti, la scelta deve essere effettuata sulla base della visita ortopedica e delle indagini strumentali.