У нас вы можете посмотреть бесплатно Le incisioni rupestri in Valcamonica или скачать в максимальном доступном качестве, видео которое было загружено на ютуб. Для загрузки выберите вариант из формы ниже:
Если кнопки скачивания не
загрузились
НАЖМИТЕ ЗДЕСЬ или обновите страницу
Если возникают проблемы со скачиванием видео, пожалуйста напишите в поддержку по адресу внизу
страницы.
Спасибо за использование сервиса ClipSaver.ru
Le incisioni rupestri della Valcamonica Una produzione Zamenhof Rock Art per il Parco Archeologico di Luine, Darfo Boario Terme (BS) Testi e fotografie di Virgilio Patarini Montaggio e voce fuori campo di Alessandro Baito Musiche di Mirko Boroni La Valcamonica, primo sito Unesco italiano, è il territorio col maggior numero di incisioni rupestri preistoriche di tutta Europa: nel raggio di pochi chilometri, in otto diversi parchi archeologici, di cui quattro concentrati tra Capo di Ponte, Ceto, Cimbergo e Paspardo nella striscia di valle tra le due grandi montagne “sacre” della Concarena e di Pizzo Badile, si concentrano centinaia di migliaia di istoriazioni di straordinario interesse e di grande varietà iconografica. Le più antiche campeggiano su due rocce della collina di Luine, a Darfo Boario Terme. Si tratta di figure di grandi animali appartenenti al cosiddetto Periodo Proto Camuno che coincide con le estreme propaggini del Paleolitico. Secondo gli studi più recenti risalirebbero a 13.000 anni fa e sarebbero state incise da gruppi di cacciatori nomadi penetrati nella valle sul finire dell’ultima era glaciale. Occorrerà attendere alcuni millenni per avere ulteriori testimonianze scolpite o graffite sulle rocce camune: nel corso del Neolitico, in corrispondenza del primo e del secondo periodo camuno, ossia dalla metà del sesto millennio a.C., la Valle cominciò ad essere abitata da popolazioni stanziali dedite alla caccia, all’agricoltura e all’allevamento. In questo periodo compaiono sulle rocce le prime figure antropomorfe: si tratta degli “oranti”, le tipiche figure con braccia aperte e sollevate e gambe aperte e piegate, e poi coppelle e una grande quantità di simboli geometrici di cui per lo più ci sfugge il significato: dischi con croci interne, cerchi concentrici con coppella centrale, spirali, meandri, motivi serpentiformi, rettangoli e triangoli istoriati da motivi geometrici, quadrati, idoliformi. Gli oranti vengono talvolta rappresentati con grandi mani e grandi piedi, a testimoniarne l’importanza o la potenza, isolati o in gruppi Tra il secondo il terzo periodo camuno compaiono poi rettangoli vagamente a forma di scudo decorati al loro interno da motivi geometrici a griglia o con altre combinazioni di segni. E poi le prime mappature del territorio, telai, aratri. Nel corso del terzo periodo i motivi scutiformi e i dischi diventano sempre più complessi; proliferano inoltre, tra l’età del rame e quella del bronzo, le raffigurazioni di armi: prima asce, mazze, lance, poi alabarde, pugnali. Al termine del terzo periodo fa la sua irruzione il più iconico e misterioso dei segni incisi sulla roccia dai Camuni: la cosiddetta “rosa camuna”, di cui compaiono numerose varianti e che si trovano con insolita concentrazione nei territori di Paspardo e di Luine. Nel quarto periodo infine diventano dominanti le figure di armati, le scene di duello, di danza e di caccia al cervo, capanne-granaio, grandi guerrieri, impronte di piede. Compaiono inoltre, intorno al V secolo A.C. numerose scritte in retico-camuno, una variante nordica della scrittura etrusca, di cui conosciamo il suono delle lettere ma non il significato delle parole. Ancora una volta un enigma.