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Senza ’e te è un brano che affronta il tema delle relazioni tossiche, quelle in cui l’amore invece di nutrire finisce per soffocare. È la storia di chi, pur stando accanto a qualcuno, si sente solo, imprigionato nei silenzi e nelle aspettative dell’altro. Il protagonista in questo caso è un uomo, ma la canzone parla di una realtà che riguarda tutti: anche le donne possono ritrovarsi in rapporti in cui per amare finiscono per annullarsi. Alternando italiano e napoletano, il testo trasforma il dolore in un messaggio universale: scegliere sé stessi è l’unico modo per rinascere. Un brano intimo e cinematografico, dedicato a chiunque abbia avuto il coraggio di lasciarsi alle spalle un amore che limitava la propria libertà. ---------------------------------------------------------------------------- 📖 Senza ’e te “Non ho più voglia di spiegare… o di capire / Lascio tutto com’è, e vado via.” 👉 Stanchezza e resa: quando una relazione diventa logorante, non si ha più energia per giustificarsi o cercare risposte. “Ti ho aspettato nei miei giorni storti… Ma con me, c’ero solo io.” 👉 L’attesa vana: lui sperava in un segnale, ma la solitudine era costante, anche nei momenti più difficili. “E adesso ho le chiavi in tasca ma non torno più.” 👉 Metafora di distacco: potrebbe ancora tornare, ma decide di non farlo. È una scelta consapevole. “Sai che c’è? Ho imparato a stare bene senza ’e te.” 👉 Punto di svolta: la presa di coscienza che la felicità non dipende più dall’altro. “Scelgo me, le mie crepe, le sigarette spente a metà, la voce rotta la sera.” 👉 Accettare la propria fragilità: scegliere sé stessi anche con i difetti e le imperfezioni. “Scelgo me anche se manchi, ma almeno adesso nun me ne fott chiù!” 👉 La liberazione: il dolore della mancanza si trasforma in indifferenza, primo segno di rinascita. “Avevo le spalle larghe per due, e mi dicevi sei troppo sensibile.” 👉 Il carico emotivo: reggeva la relazione da solo, ma veniva criticato proprio per la sua sensibilità. “Ho lasciato andare la versione di me che piaceva a te… Ma stretta per me.” 👉 Rifiuto dell’adattamento forzato: non si può vivere indossando una maschera per compiacere l’altro. “Nun c’ha facev chiù!” 👉 Esplosione di sincerità: non ce la faceva più a sopportare quel peso. “Ho tolto le foto, lasciato i silenzi. Mi sveglio, preparo il caffè, e non penso più a chi non c’è.” 👉 La quotidianità che ricomincia: piccoli gesti semplici diventano segni di una nuova libertà. “È strano, mi fa bene. Tornare a respirare.” 👉 La sorpresa della guarigione: scoprire che senza l’altro, si sta meglio. “Scelgo me anche se sono solo nel letto, col rumore della città che non dorme.” 👉 Solitudine accettata: meglio soli, ma veri, che in due e invisibili. “Scelgo me, per amare te ho soffocato me. Ero sulo pure cu tte.” 👉 Il cuore del brano: ha dato tutto, ma ha perso sé stesso; era solo anche nella relazione. “Scelgo me. E ti lascio andare… Non eri la persona giusta da amare.” 👉 La liberazione definitiva: accettare che non era amore vero, ma una prigione.