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Dalla piazzetta della chiesa di Cicogna, s'imbocca un'ampia mulattiera che sale tra le case.Il percorso sale con regolari tornanti tra enormi castagni e vestigia di antichi terrazzamenti agricoli. Raggiunto la località "Roccolo", pochi rustici affacciati sulla Val Pogallo, si prosegue fino ad uscire dal bosco e a gettare lo sguardo sulla bassa Val Grande.Tra rocce affioranti e cespugli di ginestre si arriva in prossimità dei prati abbandonati dell'alpe Prà (m 1250, ore 1,30) Lasciare la bella mulattiera lastricata e scendere a sinistra ai ruderi dell'alpeggio, dove in posizione aggettante sulla valle domina il masso coppellato la testimonianza più antica di questo viaggio nella storia della Val Grande. Ritornare alla mulattiera e salire fino al soprastante Rifugio ANA "Casa dell'Alpino" All'alpe Prà si ritorna in qualche modo alla Valgrande che mostra la sua rinascita perché l'alpeggio è stato completamente recuperato dopo essere stato distrutto dai bombardamenti tedeschi ed è oggi sede del rifugio Cai.. Subito alle spalle del rifugio, proseguire addentrandosi in una faggeta, fino a raggiungere un intaglio nella roccia che permette il passaggio sul versante opposto della valle. Ancora un centinaio di metri e compare il pascolo abbandonato dell'alpe Leciuri (m 1311), con la lontana Pogallo che fa capolino dal fondo della valle. Tutt'intorno il panorama spazia dalla Cima della Laurasca al Monte Torrione, allo Zeda e alla Marona, per chiudersi alla Colma di Cossogno passando dal Pizzo Pernice. Da qui si prosegue in rapida discesa lungo i prati per l’ape Caslù. Seguendo il sentiero ci si addentra nella faggeta e si arriva dopo circa 1 ora all’alpe Pogallo. Nel piccolo e un tempo fiorente abitato accanto ai ruderi si respira aria di rinascita con il recupero e sistemazione di diverse baite. Da qui si torna a Cicogna percorrendo una bellissima mulattiera, un percorso affascinante che risale la valle poco sopra il rio Pogallo, ci porta ancora più indietro nel tempo e precisamente alla fine del XIX secolo quando la Val Grande era fonte di approvigionamento di legname e l'ingegnere Karl Konrad «Carlo» Sutermeister (1847-1918) di origine svizzera, aveva la sua attività di taglio di legna a Pogallo: fu lui a fare edificare questa strada in sasso che viene ricordata con il suo nome. FONTI www.parcovalgrande.it www.lagomaggiore-e-dintorni.it