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Messaggero Cronaca di Roma di lunedì 11 febbraio 2013, pagina 54 Ore 13.35 scoppia la bomba a Ciampino 3.400 evacuati per l'operazione disinnesco di El.Pan. Ore 13.35 scoppia la bomba a Ciampino 3.400 evacuati per l'operazione disinnesco L'INTERVENTO IN DUE FASI: LA PIÙ DELICATA L'ESTRAZIONE DELLE SPOLETTE, CHIUSO TEMPORANEAMENTE IL TRAFFICO AEREO 500 I metri di distanza dalla bomba per garantire la sicurezza LA BONIFICA Un forte boato ha scosso la terra sotto i piedi, subito dopo una nuvola di polvere e detriti ha oscurato il cielo, si è alzata per decine di metri, ricoprendo una vasta area circostante. Alle 13.35 la bomba d'aereo da 500 libbre, contenente oltre 200 chili di esplosivo, della Seconda Guerra Mondiale, è stata fatta brillare, a Ciampino. L'ordigno era sbucato dalla terra durante i lavori di ampliamento del depuratore, in via Lucrezia Romana. A scoprirlo gli operai della ditta impegnata a realizzare il nuovo collettore fognario. Durante le operazioni di bonifica è stato chiuso per due ore l'aeroporto internazionale Pastine e oltre 3.400 persone sono state evacuate. L'intervento, eseguito dai militari del 6 reggimento Genio Pionieri, diretti dal comandante Giuseppe Di Mauro, di stanza alla Cecchignola, si è svolto in due fasi. Nella prima, la più delicata, gli artificieri dell'Esercito, coordinati dal capitano Matteo Tuzi, hanno estratto le due spolette, una anteriore e l'altra posteriore. Nella seconda fase l'ordigno è stato trasportato in una cava, dove è stato fatto brillare. Nel 2012, i nuclei EOD (Explosive Ordnance Disposal) dei reparti del genio hanno eseguito 2400 interventi specialistici (oltre 50.000 negli ultimi 12 anni) per la bonifica di ordigni esplosivi e sono stati distrutti 12.000 ordigni. «Era una bomba d'aereo - spiega Tuzi - con entrambe le spolette presenti». Il team degli artificieri che ha eseguito l'intervento di bonifica era composto da quattro militari, guidati dal primo maresciallo Roberto D'Alterio, che vanta un'esperienza ormai trentennale nel settore degli ordigni inesplosi. «Il momento più delicato - racconta il capitano Tuzi - è stato proprio quello del despolettamento. Abbiamo impiegato una tecnica che prevede l'ausilio di chiavi a razzo, ovvero delle attrezzature meccaniche azionate a distanza. Poi la bomba è stata trasportata presso la cava». Presente il sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Domenico Rossi: «Il nostro è un lavoro quotidiano. I nostri uomini tutti i giorni escono per interventi mirati e aggiornano costantemente le loro professionalità». Alle 7.15 le forze dell'ordine hanno dato inizio al piano di evacuazione dei cittadini. Subito dopo sono stati chiusi i varchi della cosiddetta zona rossa, un raggio di 500 metri da via Lucrezia Romana. Contemporaneamente l'ufficio mobile della polizia locale ha avvisato con un megafono gli abitanti di lasciare gli appartamenti entro le 9. Nella scuola Paola Sarro è stato istituito il punto di accoglienza ed è stato allestito il Centro operativo mobile (Com) coordinato dalla Prefettura nella sede della protezione civile. Per la parte romana, altro centro di accoglienza: il Palacavicchi. Monitorato dagli uomini del X Gruppo, guidati dal comandante Cesarino Caioni. Pagina Facebook: / vocidiroma