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Visita al monastero di Sant'Antonio in Polesine Ferraraun esperienza di pace e spiritualita' Musica: GregorianChantMass: 05Track5_64kb Sono dodici le suore di clausura che vivono tra queste duecentesche mura. Il complesso monastico di via Gambone, di fede cristiana, è retto dalle suore benedettine. Non tragga in inganno la parte finale del suo nome, “in Polesine”, che nulla c’entra con l’area geografica che sta tra l’Adige e il Po, bensì identifica, seppur con un termine oggi desueto, la parte insulare di un fiume, cioè la porzione di terra che emerge dall’acqua. L’area su cui sorge il monastero si trovava difatti nell’addizione di Borso d’Este ed anticamente era un’isola, l’isola di Sant’Antonio. Come la storia tramanda, nel 1297 il monastero passò, appunto, alle monache benedettine della beata Beatrice II d’Este. Il monastero è di per sé un’opera d’arte: la chiesa interna, ad uso esclusivo dei religiosi, possiede 3 cappelle affrescate da artisti della scuola di Giotto, e non a caso nella cappella di sinistra si nota un soffitto di stelline di chiaro stile giottesco. Stelline che, su sfondo azzurro, ricordano la più celebrata Cappelli degli Scrovegni di Padova. —Ancora oggi sono frequenti i passaggi di pellegrini che chiedono alla madre superiora, suora Maria Ilaria, di poter recuperare (anche un semplice fazzolettino di carta) la parte superiore della grande teca dove riposa la beata, recuperando quel poco di acqua che trasuda e che, assicura suor Maria Ilaria, «ha sicure proprietà curative». Ora bisogna usare un tampone, non più una boccetta, per via del flusso molto ridotto. Il monastero ospita, su richiesta telefonica, «i pellegrini – spiega sempre suor Maria Ilaria – che qui trovano, grazie ad una offerta libera ed alla partecipazione alla preghiera, vitto e alloggio per alcuni giorni. Ma, per carità – precisa subito la madre superiora – non scrivete che siamo un albergo». PER PIU' INFORMAZIONI https://monasterosantantonioinpolesin...