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Venerdì 11 aprile dalle 18 alle 21 e sabato 12 aprile dalle 10 alle 18 riaprirà al pubblico l'Aula Magna della Classense, l'antica biblioteca del monastero camaldolese, oggi sede della biblioteca civica, dopo un lungo e attento lavoro di restauro della volta e degli affreschi, danneggiati dal terremoto del 2019. In queste due prime giornate, l'accesso sarà ad aggregazione libera per piccoli gruppi accompagnati dal personale della biblioteca. Le visite guidate gratuite da parte dei bibliotecari continueranno da lunedì 14 a sabato 26 aprile su prenotazione (si invita a consultare il sito della biblioteca per conoscere il programma dettagliato https://www.classense.ra.it/). L'Aula Magna della Biblioteca Classense è considerata un gioiello tra le biblioteche barocche e fu realizzata tra il 1707 e il 1714 su progetto del monaco architetto Giuseppe Antonio Soratini per volontà dell'abate Pietro Canneti, letterato erudito ed esperto bibliofilo. Fin dall'ingresso, lo sguardo del visitatore è catturato dall'eleganza e ricchezza delle decorazioni. Ospita inoltre il nucleo principale della collezione antica raccolta con incessante cura e lungimirante sapienza da Canneti, dando vita a una moderna realtà bibliografica, specchio di una comunità attiva nella realtà culturale del tempo, che è poi stata incrementata nel corso dei secoli grazie a un continuo e vivace progetto di sviluppo biblioteconomico. La biblioteca monumentale è stata oggetto di un'importante opera di risanamento conservativo e di restauro, in seguito al terremoto che nel 2019 aveva gravemente danneggiato la struttura portante dell'Aula Magna. Le scosse provocarono lesioni al tetto e la caduta di frammenti di stucco dai decori della volta, attraversata da una profonda lesione orizzontale. I Servizio edifici vincolati del Comune di Ravenna, in collaborazione con l'Istituzione Biblioteca Classense e sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica Belle arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, ha coordinato l'intervento di restauro e consolidamento, eseguito da maggio 2022 a marzo 2025 dalla Cooperativa Archeologia di Firenze.