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Aldo Ciccolini "a tutti i bambini del mondo" - March 28th, 2001 - Milano (rec L. Chierici) "(...)Nell'ambito della mia collaborazione al giornale quotidiano locale di Verona, scrissi in quell'occasione un elzeviro relativo alla trasmissione, lodandone la programmazione e domandandomi se chissà un giorno qualche pianista non avrebbe messo in programma una composizione parimenti celeberrima e parimenti squalificata dal fatto d'essere stata chiamata a costituire il primo pezzo d'esercizio per i giovanissimi allievi di pianoforte: "Il piccolo montanaro", di struttura assai semplice. Il 24 febbraio 1991, impegnato in un recital della serie "I concerti Italcable 1990-'91 nel teatro Sistina in Roma, che venivano trasmessi da Radiotre in collegamento diretto, Aldo Ciccolini, pur non avendolo messo in programma, lo eseguì come bis. Stefano Mazzonis, organizzatore dei concerti Italcable, che egli stesso presentava, mi spedì in omaggio la cassetta – che tuttora detengo, - con la registrazione del concerto, a testimonianza di come il celebre pianista avesse recepito e accolto il mio invito." 2016 - di Sergio Stancanelli https://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Ci... Piccolo montanaro chansonnette di F. P. Frontini ed.1914 Carisch "Non c'era ragazza di buona famiglia che, studiando pianoforte, non ne avesse la partitura sul leggio, e non accondiscendesse a suonarla ogni qualvolta, in occasione della presenza di visitatori, la madre glie lo chiedesse." Musicista (Catania 1860-Catania, 26 luglio 1939). Fu di vasta e profonda cultura, di vena ricca e varia. Da suo padre, Martino, anche lui compositore che ebbe in Sicilia una certa rinomanza, apprese le prime nozioni Francesco Paolo, precocissimo: a tredici anni esordì in un pubblico concerto di violino. Poi imparò il pianoforte, l'armonia, il contrappunto; la sua prima composizione fu eseguita nella cattedrale di Catania, quando egli aveva quindici anni. Fra le sue opere vengono ricordate: Nella, Sansone, Aleramo. Malia, II falconiere, Fatalità. E inoltre: Eco della Sicilia (50 canti siciliani), Medio Evo, Natale siciliano (schizzi dal vero), due quartetti, una Messa di requiem, i Canti religiosi del popolo Siciliano e vari altri lavori sinfonici, nonchè Piccolo montanaro e la famosa Serenata araba. La critica gli fu larga di plauso, i sovrani di onorificenze. Ecco, per esempio, il giudizio di un critico anonimo ma attento: « io non vi so dire se F. P. Frontini sia un genio o un super-uomo: ma quando un cervello e così produttivo e fecondo, ha diritto all'ammirazione del pubblico intellettuale ». Nel 1879 cavaliere della Corona d'ltalia, nel 1906 cavaliere ufficiale; al proprio nome non anteponeva il titolo di maestro ma quello di cav. uff., secondo la voga del primo Novecento. Dedicò una melodia alla regina madre, che gli donò un gioiello con iniziali: egli ne andava fiero. Nei primi del secolo la sua figura longilinea e ispirata, i suoi baffi e la sua barba, la sua « inglesina » a pallini sul colletto inamidato e il suo cappello nero, alto a larghe tese, furono famosi, crearono una moda, la moda dell'artista di classe.