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Le lamine d'oro dal santuario di Pyrgi, il porto di Cerveteri, sono un reperto eccezionale, scoperto da Massimo Pallottino l'8 luglio 1964. Si tratta di tre lamine d'oro, con due testi in etrusco ed uno in fenicio-punico. Non esattamente un documento bilingue, non sono una traduzione parola per parola, sul modello della stele di Rosetta per i geroglifici. Sono del VI secolo a.C. , al momento la più antica fonte storica diretta proveniente dall'Italia preromana. Erano anche un oggetto sacro, affisse anticamente a una porta del tempio di Uni-Astarte. Il nome del potentissimo magistrato locale, Tefarie Velianas, "re" nel testo fenicio, apre squarci sulla storia etrusca di cui non avevamo alcuna notizia dalle fonti romane o greche. Il contenuto dei testi fornisce una sorta di fotografia dell'alleanza tra Etruschi e Cartaginesi dopo la battaglia di Aleria (540 a.C.), mentre Cartagine si stava espandendo nel Mediterraneo.