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La battaglia del Solstizio o seconda battaglia del Piave[3] fu combattuta nel giugno 1918 tra il Regio Esercito Italianoe l'Imperial regio Esercito austro-ungarico e che impegnò gli austroungarici nella loro ultima grande offensiva della prima guerra mondiale. Il nome "battaglia del solstizio" venne utilizzato per la prima volta dal poeta Gabriele D'Annunzio. L'Italia, già alla fine di febbraio, si era completamente ripresa dalla disastrosa sconfitta subita nell'autunno dell'anno precedente anche grazie all'aiuto degli alleati. . La tentata offensiva austriaca si tramutò quindi in una pesantissima disfatta: tra morti, feriti e prigionieri gli austro-ungarici persero quasi 150.000 uomini. La battaglia fu tuttavia violentissima e anche le perdite italiane ammontarono a circa 90.000 uomini. La grande battaglia non ebbe - ovviamente - soltanto un costo materiale di uomini e mezzi, ma una terribile conseguenza sulla vita civile delle popolazioni del Piave e sulle strutture urbane dei paesi compresi nel quadro del conflitto. Immensa, in egual misura, la perdita di complessi architettonici di tradizione millenaria (come l'abbazia di Nervesa e il castello di San Salvatore a Susegana), e di opere d'arte di altissimo pregio che vennero irrimediabilmente perdute. La battaglia comunque risultò decisiva per le sorti finali del conflitto sul fronte italiano. Nella situazione in cui si trovavano, infatti, la battaglia del Solstizio era l'ultima possibilità per gli austriaci di volgere a proprio favore le sorti della guerra, ma il suo fallimento, con un bilancio così pesante e nelle disastrose condizioni socio-economiche in cui versava l'Impero, significò in pratica l'inizio della fine. Il generale croato Borojevic, comandante delle truppe austriache del settore e fautore dell'offensiva, capì che ormai l'Italia aveva superato la disfatta di Caporetto. Infatti, non solo si esauriva la spinta militare dell'Austria, ma apparivano anche i primi segnali di scontento tra la popolazione civile austriaca, per la scarsità di cibo: l'Intesa aveva isolato per mare gli Imperi Centrali e la penuria di risorse si faceva sentire. Dalla battaglia del Solstizio, infatti, trascorsero solo quattro mesi prima della vittoria finale dell'Italia nella Battaglia di Vittorio Veneto.