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Giulia Cecchettin, a Padova ducento compagni di università per il minuto di rumore

Chiavi e campanelli per ricordare la 22enne uccisa dal fidanzato e lo striscione: «Se domani non torno distruggi tutto» Fossella / NICOLA FOSSELLA / CorriereTv Uno striscione con scritto «Se domani non torno distruggi tutto» e un minuto di rumore con chiavi e campanelli. Così martedì pomeriggio a Padova, in piazza Portello, Udu e la Rete degli Studenti medi hanno ricordato Giulia Cecchettin, la studentessa di ingegneria uccisa due anni fa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. «Siamo ancora alla conta giornaliera degli episodi di violenza e dei femminicidi - ha commentato a nome del movimento degli studenti Giada Aureli, rappresentante universitaria eletta nel Cda dell'Ateneo padovano - C'è una questione culturale basata su un patriarcato ancora duro da tramontare: si legittima ancora il maschio geloso che controlla il cellulare ed altre micro violenze che creano poi episodi come quello di Giulia. Noi non dimenticheremo la nostra compagna di studi e siamo qui per lei e per tutte le donne vittime di violenza di genere».