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San Siro, l'ira del fronte dei no per l'emendamento "tagliola"

San Siro, l'ira del fronte dei no per l'emendamento "tagliola" Polemiche in Consiglio comunale durante discussione su vendita Politica (Milano). I 239 emendamenti presentati nel Consiglio comunale milanese prima di arrivare al voto per la vendita dello stadio di San Siro rischiavano di rendere la discussione interminabile. Ma il tempo stringeva: la cessione doveva realizzarsi entro oggi, martedì 30 settembre 2025, data ultima concessa da Inter e Milan per avviare il progetto di rifacimento dell'edificio. Intorno alle 3, quindi, quando erano stati trattati appena 25 emendamenti, è stato approvato un sub-emendamento cosiddetto "tagliola" con l'effetto di far decadere quelli restanti per poter procedere alla discussione della delibera finale. La decisione, firmata Pd, ha scatenato diverse polemiche in aula. La consigliera leghista Silvia Sardone ha attaccato la maggioranza favorevole, facendo sì che il sindaco Giuseppe Sala lasciasse l'aula per qualche minuto. Lo ha richiamato il capogruppo di FdI Riccardo Truppo, definendo la vicenda del Meazza e il sub-emendamento come "il momento più triste della democrazia cittadina a Milano". Gli ha fatto eco il capogruppo della Lega, Alessandro Verri, che ha ribadito che "dopo questo atteggiamento offensivo verso i consiglieri sarei ancora più convinto di votare contrario". Se qui siamo nel campo dell'opposizione, non mancano anche voci contrarie nella maggioranza. "Fate la tagliola e non ci fate parlare, sindaco garantisca un po' di democrazia", ha tuonato il capogruppo dei Verdi, Carlo Monguzzi, che ha aggiunto che il primo cittadino e la giunta "dovrebbero baciare i piedi" ai tre consiglieri di Forza Italia usciti dall'aula per non partecipare al voto e far passare la delibera. Al che, il sindaco Sala lo ha ripreso chiedendogli di prestare attenzione al linguaggio adoperato. (Riccardo Sciannimanico/alanews) Trascrizione generata automaticamente tre consiglieri