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Video Recensione di Un Film d'Animazione In Centottanta Secondi Senza Spiler Hotel Transylvania REALIZZAZIONE. Lo stile sony dei film d'animazione si è molto legato a quello dei cartoon tradizionali: pochi dettagli, forme molto semplici, dinamiche ben curate e shading (ovvero i materiali) anch'essi molto semplici e gommosi. Sensazione, quella della gomma, accentuata dalle deformazioni disarticolate che raggiungono i personaggi. Nota di merito dal punto di vista tecnico: in animazione 3d esagerare deformazioni è davvero pericoloso. Spesso si incorre in accartocciamento di superfici e quant'altro. Sony invece ci ha abituato bene a riguardo: più ancora delle disarticolazioni corporee colpiscono infatti le deformazioni estreme che raggiungono i visi con le espressioni facciali. In primis le bocche, tra cui un frankenstein urlante che potrebbe ingoiarsi la testa tanto apre al bocca. Con grande "porcavacca" di chi sa qualcosa di computer grafica, ma molto meno per chi non è del settore. Le animazioni sono molto cartoon e caricaturali, dagli sfoghi di ira improvvisi di Dracula, al suo scivolare anzichè camminare quando è chiuso nel mantello. Sembra di vedere, anche a livello registico spesso, le superchicche o il laboratorio di dexter non per nulla il regista è il padre di quest'ultimo. Facendo un'altra nota di merito c'è da dire che Sony, per i suoi film d'animazione, ha sempre scelto storie che valorizzassero al massimo la scelta del mezzo 3D. Lo si nota da come si sono divertiti con camminate flude e naturali su pareti e soffitti, scomponibilità di alcuni mostri e dimensioni enormi di altri. Il modo in cui sono stati animati gli zombi meriterebbe un capitolo a parte in alcune scene. Hanno una lentezza e linearità di movimento che viene da ridere anche solo a vederli camminare. STORIA. La trama non ha un grande sviluppo. Si basa su pochi passaggi abbastanza semplici. Tuttavia, anche ad un critico di storie come me, non pesa, grazie alla grande quantità di situazioni comiche che vi sono inserite. I primi venti minuti del film sono di risate no-stop. Peccato che nel finale il numero di battute scemi un po'. Ci si aspetta dai mostri protagonisti e dalla loro comicità lo sviluppo più pieno e completo nella conclusione, ma non è così tranne che per un paio di loro. Anche in generale, la parte finale è un po' troppo "perfetta". I vari conflitti tra i personaggi si risolvono rapidamente, e con giustificazioni un po' deboli. PERSONAGGI. Per quanto riguarda i modelli, al di la della varietà che è molta, non li ho trovati così interessanti e originali come forme. Nemmeno Mavis, la protagonista, fisicamente da l'idea di essere un personaggio molto curato e caratterizzato. In realtà poi recuperano quando li si vede in azione. La fluidità di movimenti e forme molto ben riuscita riempie bene le lacune caratteriali dei modelli. Passando alle quantità è davvero impressionante il numero di mostri che vengono inseriti, nessuno banale e tutti con il loro carattere e con il loro modo di essere comici. E non vale solo per protagonisti e spalle, ma anche per l'ampio ventaglio di comparse del film. A memoria, escludendo protagonisti e spalle, ho contato una quindicina di "razze" mostruose. CONCLUSIONI. In conclusione volendo descrivere il film in due parole userei leggero e scompisciante. Un peccato che non abbiano dato un po' più di peso allo sviluppo della storia e al lato emotivo. Probabilmente una scelta fatta per non andare a discapito della quantità di scene comiche che è il vero punto forte del film.