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Frattamaggiore Città Metropolitana di Napoli - Prima Parte - скачать в хорошем качестве

Frattamaggiore Città Metropolitana di Napoli - Prima Parte - 3 года назад

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Frattamaggiore Città Metropolitana di Napoli - Prima Parte -

Fratta parte prima Musica: Steampunk music mix - EPIC BATTLE Music NO COPYRIGHT - Dark Ambience [Creative Commons music] (128 kbps) Descrizione: Frattamaggiore è un comune italiano di circa 28.ooo abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania. È insignita del titolo di città dal 1902, benedettina dal 1997 e d'arte dal 2008. La storia: " il territorio, secondo alcune tesi più accreditate già dai primi secoli avanti Cristo fosse abitato da piccoli insediamenti umani dipendenti da Atella e che sia stato gradualmente disboscato. Dopo la devastazione vandalica del 455 d.C., gli Atellani, per ripararsi dalle incursioni, non solo edificarono il borgo chiamato oggi Sant'Arpino, ma costruirono come vedetta un castello antemurale in difesa della città di Atella, sito in via Castello, ora via Genoino, dell'odierna Frattamaggiore. Proprio intorno al castello, agli autoctoni abitatori della Fracta, per lo più boscaioli, nell'850 d.C. si aggregò una colonia di profughi di Miseno fuggiti dalla loro città costiera distrutta dai saraceni. I superstiti misenati trasformarono i boschi in terreni fruttuosi, coltivarono la canapa, piantarono i primi rudimentali filatoi, ma soprattutto edificarono un sontuoso tempio in onore di San Sosio loro concittadino. La colonizzazione della fratta atellana fu favorita anche dalla pressione demografica nelle zone costiere flegree situate a Nord di Napoli, come quelle di Miseno e Cuma, dal loro impaludamento e dalle incursioni saracene che spinsero molti abitanti, specialmente contadini, a trasferirsi nell'entroterra. Questi ultimi, attratti dai vantaggiosi contratti agrari praticati dalle congregazioni monastiche atellane e napoletane e dalla possibilità di un lavoro stabile in area più sicura, operarono i disboscamenti previsti nelle clausole, e contribuirono a sottrarre il territorio all'incuria e ad avviarlo al ricco utilizzo, da allora sempre caratterizzato. Altri documenti del periodo normanno ed angioino (XII-XIV secolo) riguardarono l'infeudazione del territorio, i commerci e le attività canapiere e funare, considerate queste ultime espressioni delle ataviche attività marinare dei Misenati; mentre ulteriori documenti di carattere ecclesiastico, come quelli della Ratio decimarum del XIII-XIV secolo riguardarono la unicità della devozione per il martire misenate espressa nell'antica Ecclesia sancti Sossii del casale frattese. L'appellativo "Major" per l'antica Fracta si riscontra nei documenti del periodo normanno (XII secolo). Durante la dominazione normanna (1030-1266) Fratta fu denominata Fracta Major e si costituì come casale legato a Napoli per gli affari civili e ad Aversa per quelli ecclesiastici. Al periodo angioino (1266-1442) risalgono molti documenti che riguardano i cannabarj frattesi che commerciavano funi nella città di Napoli. Al periodo aragonese-spagnolo (1442-1507) risale la parte più antica della struttura urbana, con la presenza di residenze che valorizzano i palazzi con corti signorili e i luoghi come spazio di lavoro contadino e di produzione canapiera. Nel 1493 Frattamaggiore divenne sede della Gran Corte della Vicaria, mentre le sue funi e le sue gomene si esportavano in tutto l'impero spagnolo, accompagnando probabilmente anche l'impresa di Cristoforo Colombo. Nel 1630 l'Universitas frattese venne ceduta in feudo al Barone di Sangro, ma tre anni dopo riuscì ad operare il suo Riscatto. Nel periodo borbonico l'artigianato canapiero si concentrò in una fiorente industria tessile, che ebbe modo, alla fine del 1800 e all'inizio del Novecento, di assurgere ai massimi livelli europei. La struttura urbana del centro storico, ancora oggi persistente porta i segni delle varie epoche storiche della città: il nucleo medievale intorno alla monumentale Basilica Pontificia di San Sossio; i palazzi, i luoghi e i monumenti del periodo aragonese-spagnolo e del periodo borbonico; i palazzi dell'Ottocento e del primo Novecento, il verde storico e le ville periferiche della stessa epoca. In questo centro storico si evidenziano portali di travertino e di piperno scolpito, affacci e mascheroni barocchi ed altri segni, come le edicole votive, che trovano modo di esprimersi ad un buon livello artistico ed architettonico. I santi patroni sono San Sossio di Miseno, al quale la città eresse una chiesa risalente all'XI secolo, e Santa Giuliana di Nicomedia che era venerata a Cuma, altra città di provenienza di molti profughi frattesi. (da: https://it.wikipedia.org/wiki/Frattam.... Disclaimer: Il presente video, il primo di tre parti, ha utiizzato immagini di google earth, delle parrocchie di Frattamaggiore e di alcuni siti web e video sul folklore e la religiosità popolare frattese, siti web ed in particolare informazioni reperite dagli articoli dalla "Raccolta Rassegna Storica dei Comuni - Istituto di Studi Atellani". Si evidenzia altresì che il presente lavoro è di natura didattico e amatoriale e non persegue interessi economici e/o commerciali di nessun tipo.

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