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Le Satire di Ariosto. Libertà, servitù e arte del governo nell'Italia del Cinquecento
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Le Satire di Ariosto. Libertà, servitù e arte del governo nell'Italia del Cinquecento
Le Satire di Ariosto. Libertà, servitù e arte del governo nell'Italia del Cinquecento I Webinar dell'IBL Intervengono: Ermanno Cavazzoni (scrittore e sceneggiatore) Giovanni Giorgini (professore ordinario di storia delle dottrine politiche all'Università di Bologna) Gino Ruozzi (professore ordinario di letteratura italiana all'Università di Bologna) Coordina: Filippo Cavazzoni (Istituto Bruno Leoni) Nell'occasione verrà presentata la nuova edizione delle Satire di Ludovico Ariosto, a cura di Ermanno Cavazzoni (il Saggiatore, 2021). IL LIBRO - Nel 1517 Ariosto decide di non seguire in Ungheria il cardinale Ippolito d’Este – cui aveva dedicato l’Orlando furioso – ed elenca i motivi del rifiuto componendo la prima Satira. Nel corso di otto anni ne scrive altre sei. Si tratta di sfoghi autobiografici in rima, salaci, in cui sono concessi la volgarità e lo scherzo. Ariosto critica le vanità della società di corte, si interroga su questioni pratiche, delineando un insolito ritratto del Rinascimento.
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