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“L’assessore Trivi prima o poi ci passerà sotto”. Così, secondo le intercettazioni agli atti dell’inchiesta Clean 2, il carabiniere forestale Antonio Scoppetta, arrestato e ora in carcere ad Opera, avrebbe detto al collega ed ex ufficiale Maurizio Pappalardo, ricevendo come risposta: “Sì, ci inventeremo qualcosa”. Dalle trascrizioni, che si riferiscono a un colloquio del giugno 2019, non si evince l’esatto contesto della discussione, ma - secondo gli inquirenti - il botta e risposta sarebbe chiaramente riferito alla mancata collaborazione dell’ex assessore alla sicurezza del Comune di Pavia Pietro Trivi. Un frammento tra le tante discussioni intercettate dagli investigatori, che nel teorema accusatorio testimonierebbe la volontà dei due militari di usare a fini personali le rispettive posizioni di potere. Entrambi gli arrestati, durante gli interrogatori di garanzia (l’ultimo, quello di Pappalardo, svoltosi martedì davanti al Gip Maria Cristina Lapi) hanno deciso di stare in silenzio. Per entrambi le accuse sono di corruzione e stalking (nei confronti della fidanzata dell’ex ufficiale, che aveva deciso di troncare la relazione con lui). I suoi legali non avrebbero al momento presentato richiesta di revoca della misura degli arresti domiciliari, ma starebbero valutando il ricorso al tribunale del Riesame.