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Un viaggio tra immagini, documenti e oggetti personali per scoprire l’eredità di una delle più emblematiche fotografe del Novecento, tra sperimentazione, sensibilità sociale e impegno politico Rimarrà aperta fino al 12 aprile del 2026 la mostra dedicata a Palazzo Penna di Perugia a Tina Modotti. La mostra si presenta come l’esito di un viaggio alla scoperta di un’artista che sviluppò uno stile unico, caratterizzato da sperimentazione e una forte sensibilità sociale, denso di immagini, documenti, video e oggetti personali che ricostruiscono ed evocano il lavoro e la vita di una delle più emblematiche fotografe del Novecento. L’opera”, curata da Riccardo Costantini, nasce da uno straordinario progetto di ricerca, frutto di decenni di viaggi, contatti e scoperte in vari luoghi del mondo, seguendo la vita errante della fotografa, che approda a Palazzo della Penna dove viene offerta ai visitatori un’esperienza unica, emozionante ed estremamente ricca, che può contare anche su alcuni scatti inediti, frutto delle ultime ricerche svolte dello stesso curatore, in Messico e negli Stati Uniti. Assunta Adelaide Luigia Saltarini Modotti, detta Tina (1896-1942) è stata una figura poliedrica – attrice, modella, attivista, autrice di saggi, pittrice e fotografa – la cui vista si intreccia con la storia politica e culturale del Novecento, e le cui vicende di vita hanno spesso fatto dimenticare la sua opera e le sue eccelse capacità artistiche. In mostra oltre 200 immagini che raccontano l’intensa attività di questa grande fotografa, moltissimi documenti rari, video e audio, e la possibilità di poter ammirare la macchina fotografica che usava all’epoca e alcuni oggetti personali appartenuti a Tina Modotti, come la sua preziosa borsa “istoriata” da viaggio. Dalle prime esperienze a Hollywood, dove recita in film muti e si avvicina alla fotografia grazie a Edward Weston, fino alla maturità artistica in Messico, Modotti sviluppa il suo stile unico di “fotografie oneste”, libere da virtuosismi, attente all’immediatezza e alla sperimentazione. Le sue immagini raccontano la bellezza e la dignità del lavoro, la condizione femminile, le contraddizioni del progresso e il fervore politico di un’epoca segnata da grandi trasformazioni. Una sezione speciale ricostruisce la prima e unica esposizione realizzata da Modotti nel 1929, offrendo una chiave di lettura unica sulla sua poetica, ricostruendo – in un atto di rispetto commovente, accompagnato da rare musiche d’epoca – una “mostra nella mostra”, come l’aveva immaginata allora la stessa Tina. La mostra monografica è promossa dal Comune di Perugia in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino e Cinemazero di Pordenone, che custodisce l’archivio Modotti più ampio al mondo, e con Le Macchine Celibi soc. Coop.