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Reggio Calabria 5 aprile 2011 -- Scaturisce anche dalle dichiarazioni di alcuni boss passati tra le fila dei collaboratori di giustizia, l'operazione "Archi" condotta stamani dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dallo Sco di Roma contro presunti affiliati alla cosca Tegano e, in parte, a quella dei Labate. A fare dichiarazioni, in particolare, sono stati Roberto Moio, genero del boss Giovanni Tegano, il capo del stesso gruppo criminale, arrestato nell'aprile del 2010 dopo molti anni di latitanza; il boss emergente Antonino Lo Giudice, e Consolato Villani, affiliato allo stesso clan Lo Giudice. Grazie alle loro dichiarazioni ed alle indagini condotte, gli investigatori hanno ricostruito la storia criminale di Reggio degli ultimi anni e le dinamiche di vertice. Tra le persone fermate figurano gli attuali reggenti della cosca Tegano che hanno sostituito i vari boss attualmente detenuti. Tra gli altri ci sono i fratelli del boss Giovanni Tegano, Giuseppe e Bruno, ed un genero, Antonio La Villa. La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha disposto ventisei fermi di polizia giudiziaria che sono stati eseguiti questa mattina dalla Squadra mobile della questura e dal personale dello Sco. Si tratta di esponenti del vertice della 'ndrangheta cittadina, formatosi dalla fine della seconda guerra mafiosa, inizio anni Novanta, a oggi. L'operazione e' stata denominata in codice "Archi" per confermare la centralita' di questo rione cittadino nel contesto della malavita organizzata di Reggio Calabria. Gli arrestati sono elementi di vertice delle cosche Tegano e Labate, entrati in un'indagine della polizia che si e' avvalsa della collaborazione di pentiti, da riscontri e da attivita' di intelligence. L'operazione "Archi", sostiene il capo della Squadra mobile Renato Cortese, e' un'indagine gemella a quella denominata "Crimine" che aveva disarticolato gli assetti verticistici della malavita organizzata della provincia reggina. Gli arresti di questa mattina dimostrano come il famigerato rione Archi, che nella seconda guerra di 'ndrangheta e' stato al centro dello scontro tra destefaniani e condelliani, con decine di morti, non ha mai smesso di essere il quartiere generale di tutte le 'ndrine che operano a Reggio Calabria e nel suo hinterland.