У нас вы можете посмотреть бесплатно La chiesa della Santa Vergine della grotta Nel Monastero della Beata Vergine Maria - Al-Suryan или скачать в максимальном доступном качестве, которое было загружено на ютуб. Для скачивания выберите вариант из формы ниже:
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La chiesa della Santa Vergine della grotta La chiesa della Santa Vergine della Grotta è adiacente al muro nord al centro del monastero. Di fronte alla porta principale c’è un piccolo giardino dal quale si possono scendere alcuni gradini per raggiungere un atrio con volta che contiene la porta della chiesa. Accanto alla porta si trova un mosaico della Vergine Maria con in braccio Gesù. Il livello dell’atrio è più basso di tre gradini rispetto al livello della strada che porta alla chiesa, mentre il livello della chiesa è ancora più basso del livello dell’atrio di sei gradini. L’altare centrale della chiesa è dedicato alla Vergine Maria, mentre l’altare in mezzo, con l’iconostasi di legno intarsiato di avorio sotto forma di croci, risale al XVmo secolo. Sopra l’iconostasi c’è un’icona della Vergine Maria che porta il Cristo e alla sua destra e sinistra vediamo i dodici discepoli con i loro nomi scritti dentro le icone. Al di sopra dell’iconostasi, una croce e le Marie, mentre sul muro sinistro dell’iconostasi, c’è una grande icona della Vergine Maria seduta sul trono con in braccio Gesù e sulla sinistra un’icona di Gesù Cristo, seduto sul trono alzando una mano in segno di benedizione, nell’altra mano tiene la Bibbia ed intorno alla testa l’aureola sotto forma d’una croce a tre bracci. L’altare a sud, sulla destra, dedicato a San Marco Apostolo, ha un’iconostasi recente con icone che rappresentano i padri del monachesimo. Da sinistra a destra: San Pacomio il cenobita, Sant’Antonio Padre del Monachesimo, e in mezzo San Marco, fondatore del cristianesimo in Egitto, ed intorno a lui si vede una barca ed il Faro di Alessandria come simbolo della diffusione del cristianesimo in Egitto per merito suo. Il Suo nome è scritto in lingua copta. Sulla destra, San Macario il Grande, fondatore del monachesimo a Wadi Al Natrun. E infine San Shenute l’Archimandrita. Tutti i santi di queste icone, su questa parte dell’iconostasi, sono rappresentati con un bastone in mano e indossano l’abito monastico copto chiamato “Eschim”, tranne San Marco l’apostolo che indossa una tunica blu con sciarpa blu. Sull’altare nord, dedicato a San Giorgio il Romano, ci sono delle icone che raffigurano da destra a sinistra: il martire Sant Abanub, San Mina, dispensatore di miracoli e dietro di lui è raffigurato il suo monastero nella zona di Marriutt. In mezzo, San Giorgio il Romano e il Santo Abu Sefein. L’ultima tra le icone è quella della casta martire Santa Damiana e le quaranta Vergini. Notiamo, che tutte le icone su questo altare rappresentano dei Martiri i cui nomi sono scritti dentro le icone stesse in lingua copta e araba. Nel primo coro in un armadio recente sul muro nord della chiesa davanti all’ altare di San Giorgio, ci sono due tubi. Il primo tubo contiene le reliquie di San Yehennes Kama (Giovanni Cama), il prete, il cui monastero fu distrutto nel XIIImo secolo, allora i monaci del suo monastero si trasferirono con le sue reliquie nel monastero della Vergine Maria dei siriani. Il secondo tubo contiene le reliquie di dodici santi di diverse nazionalità che sono: San Efra’im al Suriani che ha un albero con il suo nome ancora oggi nel monastero, del quale parleremo più tardi, San Severo Patriarca di Antiochia, San Dioscoro il XXVmo Papa d’ Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco, San Ciriaco e sua madre martire Santa Giulietta, il martire San Teodoro l’Orientale, i quaranta martiri di Sebastia, San Giacomo il Persiano l’interciso, San Giovanni il corto (Yehennes al kassir), San Mosè il Nero (Mussa al Asuad), San Archiledo il monaco, e infine i capelli di Maria Maddalena. Un’icona che rappresenta la Madonna con Gesù in braccio che è coperta da ogni lato da tre angeli. Appare San Giovanni Battista che tiene il piede di Cristo che ci fa ricordare quando disse: “ Colui che viene dopo di me è più potente di me ed io non sono degno di sciogliere il legaccio dei sandali”. Mentre sull’agnello disse Giovanni Battista: “ Ecco, l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo “. L’icona di San Elia sopra la quale sono raffigurati Gesù e la Vergine Maria, presenta, sotto, il nome del suo autore “ opera di Anastasio il Romano”, anno 1582( anno dei martiri secondo il calendario copto). L’icona della Ressurrezione è opera di Anastasio il Romano 1582 anno dei Martiri, assomiglia ad una copia che si trova nel museo copto. L’icona della crocifissione ha in entrambe i lati i due ladroni crocifissi. Si vedono tre soldati, quello in mezzo tiene la lancia con cui trafigge il fianco di Cristo. Sotto i piedi di Cristo troviamo la Madonna sulla destra e San Giovanni, il ben amato, sulla sinistra. Nel secondo coro c’è un vecchio armadio reliquiario che serve per conservare le reliquie dei Santi che sono stati trasferiti nel nuovo armadio reliquiario del primo coro, ricordato precedentemente. Le icone appese in questo armadio sono uniche. Di fronte, un insieme di icone recenti e nella parte destra .....