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Cari Followers, l’adenomiosi è stata a lungo considerata una condizione tipica della donna multipara e in età fertile avanzata. Tuttavia, questo quadro epidemiologico era determinato dalla modalità diagnostica disponibile in passato, cioè l’esame istologico sull’utero asportato a causa di menorragie e dismenorrea severa. Ciò comportava anche il fatto che al momento della diagnosi il problema clinico era al contempo già risolto. Conseguentemente, l’attenzione della comunità scientifica nei confronti dell’adenomiosi è stata limitata finché l’avvento di apparecchiature ecografiche sensibilmente più accurate e il ricorso più frequente alla RMN hanno completamente ridefinito le caratteristiche epidemiologiche della condizione. Oggi sappiamo che l’adenomiosi può insorgere già pochi anni dopo il menarca e che colpisce una rilevante proporzione di adolescenti e giovani donne affette da dismenorrea e menorragie severe. Inoltre, numerosi studi condotti da gruppi indipendenti hanno consistentemente dimostrato un’associazione così stretta tra adenomiosi e endometriosi da suggerire una relazione causale. Molti ricercatori e esperti si stanno chiedendo se in questi ultimi decenni non si sia data proporzionalmente troppo poca importanza all’adenomiosi rispetto all’endometriosi e la madre di tutte le domande è: “potrebbe l’adenomiosi essere una concausa dell’endometriosi”? Questa nuova visione ha importanti implicazioni diagnostiche e terapeutiche. La possibilità di riconoscere forme precoci di adenomiosi apre infatti alla proposta di trattamenti personalizzati mirati a limitare i sintomi, migliorare la qualità di vita delle giovani pazienti, prevenire l’eventuale progressione della condizione e preservare il potenziale riproduttivo. Per approfondire questi aspetti, al prossimo incontro del Mangiagalli Journal Club, intitolato “Adenomiosi: qualcosa è cambiato?”, abbiamo invitato alcuni tra i massimi esperti nazionali e internazionali della patologia. La Dottoressa Silvia Vannuccini, ricercatrice dell’Università di Firenze, descriverà il quadro epidemiologico dell’adenomiosi in età adolescenziale. Il Dottor Francesco Giuseppe Martire, ricercatore dell’Università degli Studi di Roma-Tor Vergata, ci parlerà di diagnosi precoce, confrontando le performance dell’ecografia pelvica e della RMN. Il Professor Pietro Santulli, dell’Università Paris Descartes e Direttore dell’Unità di Medicina della Riproduzione dell’Ospedale Cochin di Parigi, definirà la storia naturale dell’adenomiosi precoce. La Professoressa Lucia Lazzeri, dell’Università degli Studi di Siena, valuterà l’efficacia e la sicurezza dei possibili trattamenti dell'adenomiosi nell’adolescente e nella giovane adulta. L’incontro sarà moderato dal Professor Errico Zupi, sempre dell’Università degli Studi di Siena. Per avere aggiornamenti sugli incontri e ottenere il link per parteciparvi seguite la nostra pagina facebook Mangiagalli Journal Club: / 1cewmgthvn Stay tuned!