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Eduardo - 1975 - Na Santarella

«Na santarella», scritta da Eduardo Scarpetta nel 1889 e rappresentata per la prima volta il 15 maggio dello stesso anno al Teatro Sannazaro di Napoli. Trasposizione televisiva con Eduardo De Filippo alla regia. Trasmesso in differita dal Centro di produzione RAI di Roma il 7 febbraio 1975 su Rai 2. Musica e adattamento di Nino Rota. Don Felice Sciosciammocca;: Eduardo Michele: Enzo Turco Biase: Franco Angrisano Donna Rachele, la madre superiora: Linda Moretti Suor Teresa: Nunzia Fumo Don Angelo Cannone: Gino Maringola La Santarella: Marilù Prati Cesira: Isa Danieli Nicola,l'impresario: Gennarino Palumbo Conte Eugenio Porretti: Mario Scarpetta Teresina: Marisa Laurito Amelia: Lina Sastri Carmela: Patrizia D'Alessandro Marchesino Sparice: Luca De Filippo Delegato: Tommaso Bianco Vincenzo il custode: Sergio Solli. La maschera di Felice Sciosciammocca è presente anche in ‘Na Santarella di Eduardo Scarpetta, opera tratta dall’operetta francese Mam’zelle Nitouche, di cui Scarpetta conservò la trama ma cambiò le ambientazioni. Il personaggio di Felice ha una doppia vita: di giorno lavora presso il convento delle Rondinelle in qualità di organista, insegnando musica alle educande che lì vi vivono e di notte, invece, sotto falso nome, è conosciuto a teatro come importante autore di operette. Un giorno, questo suo segreto fu scoperto da una delle educande, Nannina, che viene detta Santarella per il suo mostrarsi con tutti ingenua e innocente, specialmente con la madre superiora, Donna Rachele. Dal canto suo, la superiora insieme allo zio di Nannina, aveva architettato un matrimonio per la giovane con un ufficiale di cavalleria di nome Eugenio Poretti. Tuttavia quest’idea fu tenuta nascosta all’educanda che, convinta di dover semplicemente recarsi a Roma con Felice Sciosciammocca, non sa che il motivo del viaggio era proprio il suo matrimonio. Al momento di partire, però, la Santarella di Eduardo Scarpetta minaccia don Felice dicendogli che se non l’avesse condotta a teatro a vedere La figlia dell’imperatore, cioè l’opera maggiore dell’alter ego di Felice, lei avrebbe rivelato a tutti il segreto del Maestro. Ceduto alla minaccia, don Felice porta Nannina a teatro scatenando, però, un putiferio: Cesira, la prima donna dello spettacolo, si ingelosisce e fugge via, lasciando il suo ruolo scoperto. A prendere il suo posto sarà la stessa Nannina che reciterà per la prima volta su un palcoscenico, attirando l’attenzione di una persona in particolare: Eugenio Poretti, l’uomo per cui lei era promessa sposa. Senza saperlo, i due giovani si innamorano a teatro e, infine, si sposeranno felicemente.