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Dunlop Day è sempre da considerarsi come una bella occasione, sia per chi partecipa con la propria moto, godendo dei piaceri e delle scariche di adrenalina che solo la pista ti può dare, sia per chi ha la fortuna di essere invitato a provare un nuovo prodotto. Le moto che Dunlop ci ha messo a disposizione sono tre Yamaha: R1, R6 ed R7, ma in allestimento GYTR. Altrettanto interessante è ciò che si trova celato dalle termocoperte, che nonostante il caldo, sono d'obbligo per le "scarpette" delle nostre tre Yamaha. KR 109 anteriore 125/80, KR 108 per il posteriore in differenti misure in base alla moto su cui è montato. A cambiare non sono solo le misure del posteriore, ma anche le loro caratteristiche, visto che la R1 GYTR monta un K 108 Superbike (200/70 - misura utilizzata nel CIV SBK), mentre la R6 GYTR calza l'inedito 190/55 specifico per le 600, chiamato KR108 Supersport (Dunlop è fornitore unico del National Trophy 600). Questo pneumatico fa un passo avanti rispetto al precedente D213 GP PRO intagliato, con impronte a terra ancora più performanti e profili meglio accordati tra anteriore e posteriore. La serie di pneumatici KR vede applicate le tecnologie di controllo del calore (HCT), il battistrada JointLess (JLT) e il sistema NTEC a bassa pressione, tanto bassa che in condizioni di caldo estremo, come quello che ha caratterizzato il Dunlop Day, erano previste pressioni a caldo di 2,35 BAR anteriori e 1.4 posteriori. Non vi stiamo a raccontare la difficoltà di alternarsi alla guida di tre moto, che anche se gommate in maniera molto simile, differiscono in maniera netta sia per peso, potenza e stile di guida. Resettare ogni volta il cervello, è davvero impegnativo e se poi ci si aggiunge un caldo infernale, beh fate voi! La cosa che emerge in maniera lampante è la grande confidenza che questi pneumatici riescono a dare anche a chi non è un pilota professionista. Certo, non sono pneumatici per tutti, e il range di temperatura a cui devono - e sottolineo "devono" e non "sarebbe meglio" - essere utilizzati obbliga a tenere ritmi e uno stile di guida aggressivo dal primo all'ultimo giro, fin tanto che si rimane in pista. Più facile nel caso della R7, leggermente meno con la R6, impegnativo con la R1, soprattutto su un tracciato come quello di Cremona, con frenate intense e altrettanto intense riaperture del gas da bassa velocità. L'appoggio e il grip dell'anteriore sono "infiniti" e ben lontani dal nostro limite, o almeno il limite che noi consideriamo per la sopravvivenza, mentre il posteriore viene messo alla prova solo dagli oltre 200 cv della R1. Un'altra nota positiva viene dalla durata che queste gomme riescono a garantire, e Dunlop in questo ci ha abituati bene, come si evince anche dal video, 5/6 turni non le impensieriscono, almeno sulla R6 ed R7. Con la R1 il discorso cambia, ma cambia anche in base a chi la guida e dalla bontà della "manetta". Segui Moto.it su Instagram: / motoit e su Facebook: / moto.it Canale Telegram: https://t.me/+SI91PIKXQSLJtnRw