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Milano, così gli ex operai delle case di lusso realizzavano le false borse griffate

Scoperto un capannone nell’hinterland milanese con macchinari, matrici contraffatte e oltre 1.000 metri di pellame e tessuti tecnici Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/sequestro-b... La Guardia di Finanza di Como ha sequestrato in tutta Italia oltre 30mila articoli contraffatti tra borse, foulard, cinture, calzature e accessori recanti loghi di prestigiose case della moda fra cui Hermes, Louis Vuitton, Yves Saint Laurent, Chanel, Gucci, Prada, Christian Dior, Lanvin, Christian Louboutin e Jacquemus, nonche' denaro contante per 620.000 euro. L'attività della polizia ha ricostruito e consentito di smantellare due filiere produttive del falso, interrompendo un illecito giro d'affari milionario. La prima era gestita da italiani e cinesi che, sfruttando il know-how acquisito in precedenza nel confezionamento di capi e accessori di alta gamma, avevano allestito un canale autonomo di produzione di capi griffati senza alcuna autorizzazione delle case madri, con le quali non avevano più rapporti. Scoperto un capannone nell’hinterland milanese con macchinari, matrici contraffatte e oltre 1.000 metri di pellame e tessuti tecnici, destinati alla lavorazione di borse griffate. In un laboratorio domestico in una casa a Milano venivano assemblati prodotti e accessori. La seconda filiera del falso era stata allestita da un italiano collegato a un opificio milanese attivo nel settore della pelletteria che era in grado di realizzare prodotti quasi identici agli originali.