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L’intelligenza artificiale è diventata uno dei temi più discussi nel settore fashion & luxury. Dall’automazione dei processi creativi all’ottimizzazione della supply chain, fino alle applicazioni nel marketing e nella customer experience, l’AI viene spesso presentata come la leva decisiva per la trasformazione digitale delle aziende di moda. Ma qual è la realtà vista dall’interno di un grande brand globale? Ne abbiamo parlato in un video con Andrea Pertici, Chief Information Officer con oltre trent’anni di esperienza nel fashion & luxury, maturata in alcuni dei più importanti gruppi internazionali e italiani del settore. Dalla digitalizzazione dei processi all’AI generativa Come sottolinea Pertici, il percorso di innovazione tecnologica nella moda non nasce oggi con l’AI. Parte da lontano: dai sistemi di progettazione e produzione assistita (CAD/CAM), all’introduzione dei sistemi ERP integrati, del PLM e, più recentemente, della blockchain. L’intelligenza artificiale rappresenta l’ultimo stadio di questa evoluzione, ma con una differenza sostanziale: le tecnologie di AI generativa hanno abbattuto completamente le barriere di accesso. Oggi chiunque, con una semplice interfaccia conversazionale, può iniziare a usare strumenti di AI, spesso senza alcun controllo aziendale. È qui che emerge uno dei temi più critici: lo “shadow AI”, un fenomeno molto simile allo shadow IT del passato, ma potenzialmente ancora più rischioso. Tecnologia senza strategia: un rischio sottovalutato Un punto chiave emerso dalla conversazione è che la tecnologia, da sola, non risolve i problemi. Anzi, se introdotta senza una visione strategica, organizzativa e culturale, rischia di crearne più di quanti ne risolva, soprattutto nelle prime fasi di adozione. Secondo diversi studi citati da Pertici: solo circa il 5% dei progetti di AI applicati ai processi core di business genera un reale ritorno sull’investimento; l’AI è prevalentemente un costo operativo, che incide direttamente sulla marginalità; l’introduzione dell’AI non riduce automaticamente i costi dell’IT tradizionale, che rimangono sostanzialmente stabili. In un contesto in cui, da qui al 2029, le revenues delle aziende che vendono soluzioni di AI cresceranno di migliaia di miliardi di dollari, il rischio per i brand fashion è quello di aumentare i costi senza un reale incremento di efficienza o vendite. AI Act europeo e gestione del rischio Un altro elemento centrale è il contesto normativo. Con l’introduzione dell’AI Act europeo, le aziende sono chiamate a valutare l’adozione dell’intelligenza artificiale in base al livello di rischio che essa introduce nell’organizzazione. I livelli di rischio vanno da: inaccettabile (es. riconoscimento facciale non autorizzato, social engineering), fino a minimo o nullo, dove l’AI può essere adottata più facilmente. Questo richiede competenze, governance e consapevolezza. Non è più possibile adottare l’AI in modo spontaneo o opportunistico senza una valutazione strutturata. Dati, processi e cultura: la vera base dell’AI Perché molti progetti di AI falliscono? Secondo Pertici, la causa principale non è la tecnologia, ma: la mancanza di dati consolidati e di qualità, processi non integrati, un’organizzazione non pronta a gestire il cambiamento. L’AI funziona solo se poggia su una base solida di dati e processi. In caso contrario, si rischia di ottimizzare un singolo processo sub-ottimizzando l’intera catena del valore, trasferendo costi e inefficienze ad altre funzioni aziendali. A questo si aggiungono i costi spesso sottovalutati: formazione delle persone, infrastruttura, networking, gestione del cambiamento. Il costo della tecnologia, quindi, non è mai solo il costo del servizio. Una lezione chiave per il fashion business Il messaggio finale è chiaro: l’intelligenza artificiale è una leva potente, ma non è una scorciatoia. Per i brand fashion & luxury che vogliono adottarla in modo efficace, la priorità deve essere: consolidare dati e processi, sviluppare una cultura digitale diffusa, definire casi d’uso chiari e sostenibili dal punto di vista economico, mantenere il controllo su dati, competenze e governance. 🎥 Nel video Andrea Pertici offre una visione lucida e concreta su dove sta andando la moda dal punto di vista tecnologico, evitando hype e semplificazioni. Un contenuto particolarmente utile per chi lavora in: direzione digitale, IT e sistemi informativi, e-commerce e omnicanalità, innovazione e trasformazione digitale nel fashion & luxury. https://www.digitalfashionacademy.com/