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TG7 Basilicata 9 Gennaio 2024. Rocco Scotellaro. Di umile famiglia (il padre Vincenzo era calzolaio e la madre Francesca Armento sarta e casalinga, ma in grado di leggere e scrivere tanto da servire da scrivano del paese), dopo i primi studi, all'età di dodici anni, si trasferisce con la famiglia a Sicignano degli Alburni per iscriversi al collegio. In seguito si sposta a Cava de' Tirreni, Matera, Roma, Potenza, Trento (ospite della sorella Serafina, trasferitasi lì con il marito, sottufficiale dell'esercito) e Tivoli, dove porta a compimento il percorso di studi classici. Nel 1942 frequenta la facoltà di giurisprudenza a Roma, non riuscendo però a conseguirne la laurea. Gli viene assegnato un posto di istitutore presso Tivoli ma, conseguentemente alla guerra e alla morte del padre, avvenuta lo stesso anno, decide di tornare nel suo paese natale. Ben conoscendo il dramma dei contadini meridionali e avendo fatto sue le indicazioni e i consigli del padre, pur continuando gli studi (prima a Napoli, poi a Bari) inizia un'intensa attività sindacale che sfocia nell'iscrizione al Comitato di Liberazione Nazionale, al Partito Socialista Italiano e nella fondazione della sezione tricaricese del suddetto partito. Nel 1946, all'età di ventitré anni, viene eletto sindaco di Tricarico e nello stesso anno incontra per la prima volta Manlio Rossi Doria e Carlo Levi, che Rocco indicherà come suo mentore. Nel 1950 è accusato di concussione, truffa e associazione a delinquere dai suoi avversari politici e per questo costretto al carcere per 45 giorni circa (nella cella n.7 del vecchio carcere di Matera, oggi a lui intitolata). Quando la cospirazione politica che aveva avanzato l'accusa diventa chiara Scotellaro viene assolto con formula piena per non aver commesso il fatto[4][5]. A causa di questa vicenda, unita alla delusione scaturita dalla non elezione a livello provinciale, abbandona l'attività politica per dedicarsi maggiormente a quella letteraria, senza trascurare il suo impegno per i diritti del popolo meridionale. Uscito dal carcere, si reca a Venezia per il convegno su "La Resistenza e la cultura in Italia", dove incontra Amelia Rosselli, figlia di Carlo Rosselli che ammira molto. Una relazione intensa nasce tra i due poeti, che durerà fino alla morte di Scotellaro.[6] Nello stesso anno accetta la proposta di Manlio Rossi Doria per un incarico all'Osservatorio Agrario di Portici, dove compie ricerche e studi sociologici, oltre ad un'inchiesta sulla cultura e sulle condizioni di vita delle popolazioni del sud per conto della casa editrice Einaudi. Tale inchiesta fu interrotta dalla sua morte improvvisa, il 15 dicembre 1953; stroncato da un infarto, a soli 30 anni. (Wikipendia) 🇮🇹 SIDERURGIKATV circuito webtv - testata giornalistica Tel (+39) 3913529713 📧 E-mail: [email protected] 🌐 Visita il nostro blog: www.tg7basilicata.blogspot.it 🔔 Iscriviti al canale 𝗬𝗼𝘂𝗧𝘂𝗯𝗲: / e20basilicata 📱 Facebook: / tg7basilicata 🤳 Instagram: / tg7basilicata 🚨 Telegram https://t.me/tg7basilicata 📑 Twitter: https://twitter.com › vibraz_lucane