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Fabrizio De Andrè anno 1983 intervista esclusiva a l'Agnata (Tempio Pausania) Nella seconda metà degli anni settanta, in previsione della nascita della figlia Luisa Vittoria De André (detta Luvi) si stabilisce insieme a Dori Ghezzi nella tenuta sarda dell'Agnata, nel comune di Tempio Pausania. La sera del 27 agosto 1979, la coppia è stata rapita dall'anonima sequestri sarda e tenuta prigioniera alle pendici del Monte Lerno, per essere liberata dopo quattro mesi (Dori fu liberata il 21 dicembre alle undici di sera, Fabrizio il 22 alle due di notte, tre ore dopo), dietro il versamento del riscatto. L'esperienza del sequestro si aggiunge al già consolidato contatto con la realtà e con la vita della gente sarda, e diventa ispirazione per la realizzazione di diverse canzoni, scritte ancora con Bubola e raccolte in un album Fabrizio De Andrè, pubblicato nel 1981, comunemente conosciuto come L'indiano dall'immagine di copertina che raffigura un nativo americano. Il filo che lega i vari brani è il parallelismo tra due civiltà molto speciali: una scomparsa (quella degli indiani pellerossa) e l’altra, quella sarda,in via d’estinzione. Moltissimi i punti di contatto : economia di sussistenza, amore per la natura, rispetto dei bambini e dei vecchi. Accontentarsi del poco che a noi sembra sempre insufficiente arricchendo doti morali e realtà interiore, molto più di quanto noi non sia mai riusciti a fare. Una realtà anarchica, certo, vissuta in piena libertà, un rispetto che noi siamo riusciti a distruggere nei confronti degli altri e anche di noi stessi. Sono presenti anche spunti all'attualità del periodo (Se ti tagliassero a pezzetti - un inno alla libertà personificata, il cui verso "signora libertà signorina fantasia" spesso venne modificato dal vivo in "signora libertà signorina anarchia" - contiene un'allusione alla strage di Bologna del 1980). Sottili, ma non velate, sono le allusioni all'esperienza del sequestro: dalla stessa ripresa della locuzione "Hotel Supramonte" (nome in codice usato dai banditi, anche se in effetti non si trovavano sul Supramonte), alla descrizione degli improvvisati banditi (presente in Franziska) ai quali, comunque, non intende negare note di un certo romanticismo e una connotazione di proletariato periferico che meritava attenzione, coerentemente con le sue tematiche privilegiate.