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22 ago 2017 - Oggi ci siamo fermati per fotografare Il fenicottero rosa nelle saline di Margherita di Savoia e anche altri "Fenicotteri" (?) grigi per la mancanza di nutrizione dei gamberetti rosa? Perchè si deve sapere che il colore delle penne dei fenicotteri è dovuto alla presenza di particolari sostanze organiche: i carotenoidi. I fenicotteri si nutrono di molluschi, insetti acquatici e piccoli crostacei. Ed è proprio da questi ultimi, soprattutto dal piccolo gamberetto rosa Artemia salina, che ottengono i carotenoidi, cioè i pigmenti che conferiscono alle penne il caratteristico colore.In cattività, se l'alimentazione non comprende alghe e crostacei, i fenicotteri perdono gradualmente il colore e diventano bianchi. I pigmenti inoltre non sono stabili nel tempo e le penne cadute durante la muta perdono rapidamente il loro tipico colore roseo. Anche le artemie, peraltro, si procurano i pigmenti tramite l’alimentazione, e concentrano sulla loro corazza quelli presenti nelle alghe di cui si nutrono. La colorazione della livrea dei fenicotteri dipende dunque dalla quantità di microcrostacei ingeriti, e varia dal bianco al rosa più o meno intenso. Dalle nostre ricerche nel Web risulta che nel bacino del Mediterraneo la gran parte della popolazione è concentrata nel settore occidentale benchè gruppi di centinaia e talvolta migliaia di individui vengono segnalati anche in Turchia, Grecia e Egitto.Nelle Saline di Margherita di Savoia, a partire dal 1992, diventa più frequente lo svernamento di alcuni individui e nel 1995 si registra il primo timido tentativo di nidificazione nella riserva pugliese (11 nidi). Nel 1996 si insedia una colonia di 250 esemplari che si è accresciuta nel 1997, con la nascita di 180 piccoli.Il Fenicottero rosa frequenta principalmente lagune e stagni salati o salmastri costieri, ampie aree deltizie e distese fangose. Lo si può trovare anche nei laghi poco profondi, salini o alcalini, dell'entroterra, purchè la profondità dell'acqua non superi mai il metro. In genere è molto sensibile al disturbo umano ma frequenta talvolta ambienti artificiali (saline e ambienti umidi antropizzati come appunto le Saline di Margherita di Savoia). La nidificazione avviene su piccole isole di sabbia o fango che emergono appena dal pelo dell'acqua. La presenza di fango e di scarsa vegetazione sembrano essere molto importanti per la scelta dei siti anche se si conoscono colonie su piccole isole sassose. Da Wikipedia: "Riserva naturale statale Salina di Margherita di Savoia...Attività estrattiva del sale. Riserva naturale di popolamento animale, zona umida. Regione Puglia Province Barletta-Andria-Trani. Gestore Corpo Forestale.La riserva naturale Salina di Margherita di Savoia, è un'area naturale protetta della Puglia istituita nel 1977. Occupa una superficie di 3.871. Confina con altre due aree protette: la riserva naturale Il Monte e la riserva naturale Masseria Combattenti.Le sue saline (le Saléne in dialetto Salinaro) che si affacciano nell'Adriatico sono le più grandi d'Europa e le seconde nel mondo. Riconosciute come zona umida di valore internazionale (D.M. 30.05.1979) ai sensi della convenzione di Ramsar. È presente il Museo storico delle Saline, sito in un vecchio magazzino del sale adiacente alla cinquecentesca torre delle Saline. All'interno della riserva si trova anche l'Osservatorio naturalistico "Salpi" in gestione alla Lipu".