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Campana della Torre dell'Orologio (Kulla e Sahatit), Rruga 28 Nëntori, Tirana (Tiranë in albanese, Tirona in dialetto tiranese), Albania. [3:01] Rintocchi delle 16:00. Dati: Una campana in Fa3 fissa fusa da ? nel ?. Tirana, con i suoi 912.190 abitanti, è la capitale e maggiore città dell'Albania. Comune capoluogo della prefettura omonima, è la città più grande per area e popolazione della Repubblica d'Albania. La sua estensione territoriale la rende uno dei comuni più estesi d'Europa. Situata geograficamente al centro del Paese, sorge in una valle racchiusa da montagne e colline (Monte Dajt a est, le colline di Kërrabë e Sauk al sud, le colline Vaqarr e Yzberisht a ovest e Kamzë a nord) e affiancata da diversi laghi e da una riserva naturale nazionale (Parku i Madh). Fiorì come città nel 1614, ma la regione che oggi corrisponde al suo territorio è stata abitata ininterrottamente dall'età del ferro. L'area era popolata dagli Illiri ed era molto probabilmente il nucleo del Regno illirico dei Taulanti, che nell'antichità classica era centrato nell'entroterra di Epidamno. In seguito alle guerre illiriche fu annessa a Roma e divenne parte integrante dell'Impero Romano. Il patrimonio di quel periodo è ancora evidente e rappresentato dai "mosaici di Tirana". Successivamente, nel V e VI secolo, intorno a questo sito fu costruita una basilica paleocristiana. Dopo la divisione dell'Impero Romano in Oriente e Occidente nel IV secolo, il successore Impero bizantino prese il controllo della maggior parte del Principato di Arbanon e del Despotato d'Epiro e costruì il Castello di Petrelë durante il regno di Giustiniano I. Rispetto ad altre città albanesi era abbastanza irrilevante fino al XX secolo. Nel 1820 fu eretto l'edificio distintivo della città, la Torre dell’Orologio. Dopo la liberazione della dominazione turca (1912) crebbe ancora di importanza per la sua centralità e la disponibilità di grandi spazi per gli edifici pubblici e durante il Congresso di Lushnjë del Gennaio 1920, la scelta di compromesso tra il nord e il sud del paese stabilì un governo provvisorio il quale decretò Tirana come capitale temporanea dell’Albania. Durante gli anni Cinquanta Tirana sperimentò un periodo di rapida crescita di urbanizzazione industriale, che portò gli abitanti a 137.000 nel 1960. Alla fine degli anni novanta Tirana ebbe la sua crescita più rapida, quando molti albanesi dal nord e dal sud si spostarono nella capitale per cercare una vita migliore. Oggi, dopo la caduta della Repubblica Popolare Socialista d'Albania, la città sta vivendo un periodo di progressivo sviluppo economico, sociale e urbanistico, con l'edificazione e la sistemazione monumentale di parchi, edifici, compresa la ricostruzione degli edifici religiosi distrutti durante le varie guerre e sotto il regime comunista. La Tirana attuale conserva solo in minima parte l'originale immagine medievale del periodo bizantino. L'impressione è di una città occidentale con rimanenze della lunga dominazione ottomana, la commistione con eleganti edifici che richiamano l'architettura austro-ungarica e italiana della fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento e residui d'arte del realismo socialista, affiancati da una contemporanea fioritura di edifici moderni. Da vedere la Torre dell'Orologio, del 1820 e simbolo della città, il Castello, di epoca bizantina, il Ponte dei Conciatori, di epoca ottomana, la Moschea Ethem Bey, la cui costruzione venne iniziata nel 1789 da Molla Bey e completata nel 1823 dal figlio Haxhi Ethem Bey, affacciata sulla Piazza Giorgio Castriota Scanderbeg, con la statua del condottiero del 1968 e altri edifici dell'epoca italiana e comunista, la nuova Grande Moschea, la Chiesa cattolica del Sacro Cuore di Gesù, del 1939, la Cattedrale Ortodossa della Resurrezione di Cristo, del 2001, Cattedrale cattolica di San Paolo, del 2001, la "Piramida", aperta nel 1988 come museo dedicato al dittatore albanese Enver Hoxha e oggi in ricostruzione, il complesso razionalista di Sheshi Italia e del Politecnico, chiari esempi di architettura fascista.