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25-04-2014( Riprese effettuate con Videocamera Samsung HMX-H100P/EDS ) Il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie è stato istituito nel 1996 e si estende su poco meno di 100 km2compresi nel territorio dei comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone in provincia di Udine L'escursione ha inizio lungo il segnavia CAI n.702 che coincide inizialmente con la strada carrareccia All'altezza del cosiddetto Sasso del Diavolo la strada attraversa il greto principale proseguendo sull'altro lato della valle In breve la strada si esaurisce nei pressi di un bivio dove un cartello indica di proseguire a destra. Usciti su terreno più aperto si risale lungo una ampia mulattiera affacciandosi verso la parte alta del vallone del rio Resartico contornata dalle tormentate pareti settentrionali del Lavara e del Plauris le cui vette appaiono da qui lontane e irraggiungibili. Un buon ponticello in legno ci consente di attraversare per l'ultima volta il rio Resartico riguadagnando definitivamente la destra orografica. Si oltrepassa un piccolo greto secondario e quindi una macchia di abete rosso nei pressi della quale sorgeva la casera del Nos. Alzando lo sguardo non sarà difficile individuare il tetto del piccolo rifugio Borgo Miniera situato sulla sommità di un dosso boscato al centro di una schiarita. Il sentiero prende infine a salire a tornanti all'interno di una bella faggeta dove abbondano ad aprile la dentaria a nove foglie e l'erba trinità. Esaurite le svolte ci si ritrova a traversare sopra un profondo intaglio. Ancora pochi metri di risalita e si giunge al vecchio villaggio dei minatori ed al ricovero Borgo Miniera (m 966, grande tettoia con tavoli e panche). Curato, accogliente e ben dotato, il piccolo rifugio in pietra e legno è stato costruito recentemente dall' Ente Parco delle Prealpi Giulie quale punto di appoggio per le escursioni verso forca Slips e la val Venzonassa. Dai ruderi del borgo, con breve risalita, è possibile visitare l'ingresso delle miniere. In tal caso si prosegue lungo il segnavia CAI n.702 lasciando quasi subito le segnalazioni per deviare a destra lungo una traccia che conduce all'apertura della galleria di carreggio, ora messa in sicurezza dall'Ente Parco delle Prealpi Giulie e visitabile nel suo tratto iniziale con l'accompagnamento di una guida. Se si desidera un rientro un poco più avventuroso, si può optare per il percorso del vecchio acquedotto. In questo caso, poco prima del ponte in legno sul rio Resartico, si imbocca l'evidente sentiero che si stacca sulla destra (qualche bollo giallo). Rasentata una recinzione ha inizio il traverso che ci ricondurrà a Povici lungo un marcato camminamento spesso intagliato nella roccia. Una parete aggettante e stillicidiosa, su cui vegeta l'orecchia d'orso, conduce alla prima breve galleria oltre la quale il bosco sembra riprendere il sopravvento. Ma è per poco in quanto ben presto si giunge al punto più caratteristico, costituito da una serie di basse gallerie che costringono a procedere carponi, collegate da aeree cengette attrezzate con passamani metallici. Si cala allora ripidamente sulla sinistra ritrovando più in basso l'originario tracciato. Dopo una piccola lingua di ghiaia si traversa ancora all'interno di un boschetto di noccioli intersecando infine un sentiero più marcato che va seguito verso sinistra. Dopo breve discesa la traccia si esaurisce in prossimità delle case di Povici di Sopra a brevissima distanza dal punto di partenza.