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Una corsa lunga quasi cento anni che ha trovato il suo capolinea all’interno di una delle istituzioni culturali più importanti della città e del Paese. Dopo quasi un secolo in cui ha attraversato Milano, il tram Carrelli, simbolo della città e dell’Italia nel Mondo, entra nel padiglione ferroviario del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci. Dal 26 gennaio, infatti, è infatti possibile visitare lo storico tram accanto ad altri simboli del trasporto urbano e interurbano. Ma attenzione, perché per un esemplare che entra nel museo, ce ne sono altri 125 che ancora oggi, a oltre 95 anni di distanza dalla sua introduzione, circolano sferragliando per le vie della città. VOCI I tram storici di Atm della serie 1500, chiamati “Carrelli”, ma noti anche come “Milano 1928”, nascono come ultimo atto della prima rivoluzione dei trasporti meneghini che inizia nel 1926 con il cambio del senso di marcia da sinistra a destra. Il nome Carelli risale quindi alla fine degli anni ’20 quando i due carrelli, posizionati sotto la lunga cassa in acciaio, rappresentavano una importante novità che ha consentito di realizzare tram che potessero circolare all’interno del contesto urbano passando anche per strade più strette. Un mezzo di trasporto – ma per molti quasi un amico da incontrare quotidianamente – che dunque aveva in sé, già un secolo fa, quasi tutto il necessario per circolare oggi. IEZZI Certo, questo non significa che si viaggi ancora come a inizio ‘900. Oggi, infatti, questi i tram – pur continuando a mantenere l’aspetto d’epoca - sono dotati di computer di bordo e sistemi Gps che consentono al mezzo di comunicare in tempo reale con la Sala Operativa di Atm. Insomma, una perfetta sintesi di innovazione e tradizione, che oggi entra addirittura in uno dei primi musei d’Italia. CENSI E in effetti, il racconto di Milano difficilmente prescinde da questo mezzo di trasporto che entra nelle foto dei turisti e accompagna i milanesi a scuola, al lavoro, a casa. Ma non solo, perché, oltre a Milano, viaggia anche per le vie di San Francisco ed è esposto nel museo tranviario di Sidney.