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WELCOME TO LÖMEDHANE (Benvenuti a Lumezzane)

Una breve sintesi della storia di Lumezzane BENVENUTI A LUMEZZANE (di Renzo O’ Dolcini) Per cent’anni sul monte Conche, tutto il tempo a filare la lana Per cent’anni tosare le pecore, produrre pezze e contare le primavere. Giù più in basso, nei pianori, con il letame e lo sterco di mucca Ingrassare i prati ed anche i pendii, per ottenere erba, pomodori e mais. Nella valle l’acqua era pulita, fresca e buona da bere; Ti faceva fare la pipì. Con il secchio sotto le tette delle mucche dei contadini Avevano il latte fresco di giornata, formaggio, burro, ricotta e la cagliata. Alla Pieve e nei paraggi, lavoravano già i metalli Hanno iniziato a fare i chiodi, catene, lame, attrezzi ed altre cose. Nella valle l’acqua era tanta. In mutande, era bello Fare il bagno nel laghetto artificiale. Benvenuti a, benvenuti a, benvenuti a Lumezzane. Donne e uomini nelle fucine, sporchi e unti fino agli occhi. Molti ragazzi dopo la scuola a lavorare al trapano o alla mola. Alle tre del mattino andavano via con il pentolino A colare l’ottone nella terra, o là in Novegno col carretto a cavare sabbia. Nella valle, l’acqua del Gobbia, riusciva a far funzionare i magli; E occorrevano gli operai. Dal ( passo ) Cavallo e dal ( monte ) Brocca sono venuti i Valsabbini A dormire negli scantinati, a smerigliare o a stampare cucchiai e mestoli. Ai crogioli ed alle motrici, sono arrivati da tanti paesi Dalla bassa e ancora più sotto; chi a lavorare e chi invece a far niente. Nella valle l’acqua è sporca. Ci trovi giù di tutto; Ma qui il posto c’è per tutti. Benvenuti a, benvenuti a, benvenuti a Lumezzane.