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UN SOLE CHE PIU’ NON SCALDA Piegate i vostri corpi come foste canne al vento e non più come fuscelli di giunco elastico per rimanere così chini per troppo tempo. In stanze senza rumori dove regna il silenzio in gruppi vi associate con poche parole vi esprimete senza mai voltarvi verso la porta bianca per la paura, ancora per la paura che vi portino via dai silenzi per lasciarvi ancora una volta soli. Vestiti di panni che hanno marcato il tempo vi vedete stretti in abiti larghi ed ora in essi ballereste come farfalle perché solo di piume leggere è costituito l’esile corpo. Con la mente sempre più assorta presi dai ricordi del vostro vissuto; dalle labbra sembra pronunciaste parole che poi si perdono in bocche prive di saliva perché troppo preoccupati di rincorrere quelle che ancora sono ferme in gola. Come quadri astratti da cui traete profili consapevoli dipingete storia senza perdere il senso del tempo rimasto che ancora vi regala emozioni e sorrisi. Sedete le vostre panchine stanche anche se al sole ormai più non sorprende che non sia solo quello il calore che cercate. Il libro della vostra vita ha per indice la saggezza perché la si impari a coltivare perché si capisca che avere fiducia vuole dire non chiudere mai la porta e già nello sfogliare le prime pagine si capisce come dominare incertezze delusioni e paure per cominciare a danzare le note del forte richiamo. Come figure incrociate di schiene e bastoni formate davvero un quadro commovente: con lineamenti aggrinziti e corpi consumati come candele con poca cera rimanete accesi solo per barlumi di fede. Vi rimane un unico colore nel cuore per fermare lacrime e turbamento che sfrecciano nel sentiero dei filari di cipressi però non siete timorosi per questo perchè sempre più vestite gli abiti di belle anime gemellate con gli angeli che ancora offrono saggezza a gocce così da poterla assaporare per crescere e trovare occasioni per muovere nuovi passi verso una vita migliore e per cambiare una coreografia che da tempo ha superato il tempo come uno spettacolo che non concede repliche. Siete presenti ogni giorno, ogni ora e pulsate forte come segnale e prodigio del tempo parlate senza ronzio e vi integrate nei silenzi di camere ovattate dove si suona altra musica mai memoria si mischia al pianto tutto si fa solidale al momento dei ricordi tutto diventa familiare al tempo trascorso così che con voce alterna e ritmo sincopato comunicate storia e valori di vita che mai dovranno mutare lo scenario del tempo sia vissuto che contemporaneo. Ora sorridete vi è sparito il timore sparite sono le pareti della stanza: non avvertire nessuna esitazione nel vedervi avanti con gli anni che il giro di boa avete doppiato più volte come segnale di profonda conoscenza di una vita consumata ma vissuta che ancora vi gira intorno perchè dallo scacchiere del sacro volere ancora si decide l’ultima mossa. I.F.