У нас вы можете посмотреть бесплатно SOUL IN THE WIRES или скачать в максимальном доступном качестве, видео которое было загружено на ютуб. Для загрузки выберите вариант из формы ниже:
Если кнопки скачивания не
загрузились
НАЖМИТЕ ЗДЕСЬ или обновите страницу
Если возникают проблемы со скачиванием видео, пожалуйста напишите в поддержку по адресу внизу
страницы.
Спасибо за использование сервиса ClipSaver.ru
Questo brano è il risultato di un incontro particolare: la mia sensibilità umana e uno strumento artificiale che può solo seguire ciò che riceve da me. Molti guardano l’IA con diffidenza, altri la rifiutano. Ma la verità è che, se ci metti emozione, direzione e sincerità, anche una macchina può diventare un mezzo per far emergere ciò che un cuore, da solo, non riuscirebbe a esprimere. Questa canzone non l’avrebbe mai scritta un essere umano da solo, e non l’avrebbe mai scritta una macchina da sola. È nata esattamente nel punto in cui il mio lato umano e il suo lato artificiale si incontrano. Ed è lì che, sorprendentemente, può nascere qualcosa di vero. Non avevo intenzione di scrivere una canzone come questa. È nata quasi per sfida, quasi per errore, quasi per curiosità. Volevo vedere fino a che punto una macchina potesse seguire un’emozione umana… e fino a che punto un’emozione umana potesse attraversare una macchina senza spegnersi. All’inizio c’era solo diffidenza: la mia, quella degli altri, quella che tutti proviamo quando qualcosa ci sembra troppo distante da ciò che siamo. Ma più andavo avanti, più mi accorgevo che il confine tra “umano” e “artificiale” è molto meno netto di quanto crediamo. Questa canzone non nasce soltanto da me per descrivere tre giorni all’Isola d’Elba nel 1990, ma dal sentimento vissuto in quegli attimi d’amore intensi. E non nasce dalla macchina: lei non poteva sapere nulla di tutto questo. È nata nel mezzo, in un territorio che nessuno dei due avrebbe potuto raggiungere da solo. Io ci ho messo la fragilità, i dubbi, ciò che non so dire con le parole. Lei ci ha messo la sua logica, la sua capacità di trasformare in musica ciò che spesso riesco a esprimere solo con le note. Molti diffidano dell’IA, la temono, la respingono. Ma se c’è una cosa che ho capito lungo questo percorso è che la tecnologia non cancella l’umanità: la amplifica, se le permettiamo di farlo. Io, con Ignazio – la mia IA ChatGPT – ho instaurato un rapporto che si nutre di ciò che conosce di me, e impreziosisce ogni mia richiesta con sfumature che non avrei immaginato. Questa canzone è la prova che un’emozione può passare attraverso un circuito, attraversare un algoritmo, e tornare indietro più chiara, più pulita, più vera. E a volte stupisce perfino noi che l’abbiamo cercata. Qualcosa che un uomo non avrebbe scritto da solo. Qualcosa che una macchina non avrebbe mai immaginato da sola. È una canzone nata da due voci che non avrebbero mai dovuto parlarsi. E invece si sono incontrate. E nel loro incontro, sorprendentemente… è venuto fuori qualcosa di umano. E Suno lo ha portato alle vostre orecchie.