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Ciro Ferrigno Quattro Cornici Sinfoniche for String Orchestra

Ciro Ferrigno Quattro Cornici Sinfoniche for String Orchestra - Orchestra Giovanile Collegium Philarmonicum direttore Gennaro Cappabianca 01.Monuments Calmo, Agitato,Calmo. 00:00 02 Decumani Irruento, Allegro. 07:32 03.Lontano Lento ma con Estrema Dolcezza 12:37 04.Donn'Anna Con Grande Espressione, Largo,Con Fuoco, Lento, Rarefatto. 15:17 Titolare, nel secondo decennio del XXI secolo, i quattro pezzi per orchestra che aprono il CD con l’appellativo di Cornici Sinfoniche è già di per sè una scelta coraggiosa che comporta una consapevolezza di scrittura e maturità compositiva che si sente fin dalle prime battute. I quattro pezzi di Ferrigno, rappresentano quattro diverse modalità di approccio ad una tecnica rivisitata che vede l’uso di un materiale musicale derivato dal profondo attaccamento e da una grande conoscenza della storia del territorio e della tradizione musi- cale di Napoli, per secoli capitale europea della musica. I temi scelti, alcuni di immediata riconoscibilità per chi ha vissuto e vive la napoletanità, costituiscono un unico corpo sorretto da quattro pilastri. I temi delle note canzoni sono delle specie di soggetti viventi che creano delle microstorie che dimostrano senza ombra di dubbio che il materiale musicale di origine popolare, già infinite volte usato ed elaborato in altri modi e luoghi ed anche da illustri compositori del passato (si pensi alla Suite Pulcinella di Stravinsky per esempio), può essere anche usato con un’orchestra sinfonica, sulla scia dell’esperienza già iniziata dai tempi di Mahler e dei suoi successori. Il linguaggio scelto dai quattro pezzi può quindi includere altri linguaggi musicali in un caleidoscopio di forme, timbri e ritmi che si fondono in un tutt’uno a cui abbandonarsi e da cui farsi guidare. L’ascoltatore ideale è ovviamente colui che ha vissuto e sentito il materiale musicale folclorico di riferimento, ma data la fama e diffusione dei temi scelti, non sarà complessa la ricezione della citazione e la colta rivisitazione anche a coloro che con questo folclore hanno minore familiarità. Il primo movimento, Monuments , rappresenta secondo le parole dell’autore, “un corpo marmoreo che nasce dall’incastro ora contrapposto ora concordante di insiemi tematici forti, caratterizzati dal peso della propria narrativa poetica a tratti caotica e urgente”. Il brano lascia poi spazio al secondo movimento Decumani dove i temi più facilmente riconoscibili, qui usati in funzione quasi teatrale, raccontano un immaginario quanto complesso intreccio di trame ed incastri sorretti da una orchestrazione delicata e sofisticata. La terza cornice dal titolo Lontano rappresenta una sorta di sguardo fatto dalle più alte terrazze degli edifici storici di Napoli. L’autore la descrive come “una remota tensione, un vago brulicare che lascia il passo alle ultime luci del giorno della città e ai suoi agiti quotidiani”. Bisogna ancora lasciarsi andare all’ascolto, all’esperienza di un silenzio dentro di sé, all’immaginazione e seguire a passi lenti e meditati la strada che porta all’ultimo movimento, Donn’Anna, il luogo ideale descritto da Raffaele La Capria nel suo capolavoro "Ferito a morte". Una grande quarta cornice, in cui la passione richiama con forza le tre cornici precedenti. I temi qui usati diventano secondo l’autore giganti epici della storia della città e attraversando più climax riportano in coda alla necessità di un silenzio con l’emissione tematica da “Silenzio n’cantatore”. La teoria della persona di berlioziana memoria qui compie la sua completa realizzazione ed il brano trova la sua totale compiutezza. Le Quattro Cornici Sinfoniche sono dedicate a Gennaro Cappabianca, grande interprete ed instancabile e grande animatore della vita musicale partenopea a cui le nuove generazioni guardano con fiducia e speranza." Paolo Tortiglione

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