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La turbinoplastica o decongestione dei turbinati è un intervento che, anche se di piccola aggressività chirurgica, presenta diversi possibili rischi. Capita frequentemente nella pratica clinico/chirurgica di imbattersi in una ipertrofia dei turbinati. Questo rigonfiamento dei corpi cavernosi che costituiscono la parte più interna dei turbinati è determinato da vari fattori come la deviazione del setto nasale, allergie ecc. Qualunque sia la causa, il progressivo ed inesorabile aumento delle dimensioni dei turbinati tendono, con il passare degli anni, a determinare la comparsa di ingravescenti difficoltà respiratorie. Purtroppo, l'unica possibilità risolutiva di una ipertrofia dei turbinati è rappresentata dalla turbinoplastica (detta anche decongestione dei turbinati). Questa procedura chirurgica prevede una serie innumerevole di tecniche coma: la decongestione dei turbinati mediante la tecnica tradizionale, la turbinoplastica con radiofrequenza, la turbinoplastica laser, turbinoplastica inferiore, la turbinoplastica con la bipolare ecc Tutte queste tecniche, scelte dal singolo chirurgo in base alla sua esperienza e validità scientifica, tuttavia, non sono scevre da rischi e complicanze. Riporto, di seguito, quelle di più frequente riscontro nell'attività chirurgica: Sanguinamenti: Al termine dell’intervento viene posizionato un tampone in ciascuna narice, tale sanguinamento può manifestarsi anche al momento della rimozione dei tamponi; Rinite crostosa: dopo l’intervento si possono formare crostosità all'interno della cavità nasale risolvibile mediante lavaggi con soluzione salina e con l’applicazione di creme specifiche; Rinorrea: cioè un aumento delle secrezioni nasali; Sinechie turbino-settali: cioè delle vere e proprie cicatrici tra il setto ed i turbinati la cui formazione ostacola il passaggio dell’aria; Ipotensione e bradicardia: cioè una riduzione della pressione e della frequenza cardiaca, a causa di un riflesso naso-vagale, durante la rimozione dei tamponi; Lesioni dei condotti lacrimali con la possibile comparsa di epifora (cioè una lacrimazione patologica); Abrasioni e lacerazioni della cute alla rimozione dei tamponi; Lesioni dei tessuti molli; Restringimento della parte iniziale delle cavità nasali; Lesioni cutanee e edema (gonfiore); Formazione di tessuto infiammatorio da tamponi nasali; Infezioni. Questi i rischi che frequentemente, un paziente che si sottopone ad un intervento di turbinoplastica, corre per risolvere i suo problema. Se da un lato i rischi corsi possano sembrare importanti, dall'altro il miglioramento della qualità di vita generato dalla decongestione dei turbinati ed una conseguente respirazione nasale soddisfacente, spinge i pazienti, nonostante tutto, a sottoporsi a questa procedura chirurgica. LINK UTILI: Canale YouTube: / @fabiofiliacimaxillofacciale Pagina Facebook: / docfabiofiliaci Profilo Instagram: / drfabiofiliaci Sito web: https://www.chirurgiamaxillofiliaci.it/ Contatti: [email protected] Telefono: 3290686691 #dottorfabiofiliaci #chirurgiamaxillofacciale #turbinoplastica #decongesionedeiturbinati #turbinoplasticalaser #turbinoplasticaradiofrequenze #turbinoplasticarischi #complicanzeinterventochirurgico