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Gianmarco Landi e Marco Quadrelli protagonisti di un evento coinvolgente alla Sala dei Notari, promosso dall’ONMIC per riflettere sul potere del denaro e il futuro delle monete (Perugia) I cittadini si sono immersi in un vibrante dibattito sull’economia, la moneta e il ruolo del denaro nel contesto globale, ospitando una conferenza di grande richiamo con Gianmarco Landi, analista finanziario e volto noto della televisione e del web. L’incontro, intitolato "L’Età dell’Oro: dalla schiavitù del debito a un sistema di moneta senza mediazioni", si è tenuto alla Sala dei Notari, attirando un pubblico interesse e partecipazione largamente superiore alle aspettative. L’organizzazione dell’evento, curata dal Presidente regionale dell’ONMIC Stefano Babucci in collaborazione con Claudio Capitini, ha rappresentato una rara opportunità di approfondimento e confronto su temi di grande attualità e, spesso, poco dibattuti al di fuori degli ambienti accademici e finanziari. Il leitmotiv dell’evento è stato la possibilità di un ritorno ai valori dell’oro, un’antica moneta che un tempo rappresentava il vero sostegno della ricchezza mondiale, e come questa possa rappresentare una via per un sistema economico più equo e sovrano. Un viaggio tra passato, presente e futuro. Gianmarco Landi ha condotto il pubblico in un viaggio attraverso i secoli di storia economica, partendo dalla grande corsa all’oro negli Stati Uniti, che ha modellato il sogno di ricchezza e libertà, fino al panorama attuale, dominato da un sistema finanziario deflagrato e spesso poco trasparente. Il racconto si è incentrato sulla trasformazione delle monete, dal “metallo prezioso” al dollaro, definendolo ironicamente “petroldollaro”, e sull’impatto devastante di questa evoluzione sui popoli e sulle economie mondiali. L’esperto ha ricordato come, dal 1945 fino al 1971, l’Italia e molti altri Paesi europei usufruissero di un sistema di cambio legato all’oro, creando una stabilità che ha favorito crescita e sviluppo. Tuttavia, con lo sganciamento del dollaro dall’oro, avvenuto sotto la presidenza di Nixon, le monete sono diventate flottanti, e il loro valore è stato progressivamente controllato dai banchieri e dagli operatori di mercato, aprendo le porte a un circuito di moneta creata “dal nulla” a cui si sovrappone un debito crescente. Il potere dei banchieri e il declino economico. Landi ha sottolineato come questa situazione abbia portato a un rafforzamento del potere dell’élite finanziaria, con conseguenze disastrose per le economie reali e la società. La creazione di moneta senza un reale supporto in risorse materiali ha conducendo al presentismo di un sistema basato sul debito, e quindi alla perdita di sovranità dei Paesi e alla crescita di povertà e disuguaglianze. A fare da contraltare a questa narrazione, il convegno ha approfondito il concetto di un sistema monetario basato sull’oro e su una realtà più vicina alle potenzialità della natura e delle riserve reali, con l’obiettivo di promuovere un cambiamento nel modo in cui il denaro viene creato e gestito. La discussione ha coinvolto anche Marco Quadrelli, fondatore di Geko Gold Spa, che ha illustrato come una moneta a credito, anziché a debito, potrebbe rivoluzionare il sistema economico globale, riportando equità e libertà nelle mani dei cittadini. Inclusione e cultura: un ruolo anche della disabilità. Un aspetto significativo dell’evento è stato il suo carattere inclusivo: Babucci ha precisato che il convegno, pur centrato su temi economici complessi, non era esclusivamente rivolto agli esperti o alle persone con disabilità, ma voleva essere uno strumento di avvicinamento all’attualità per tutti, creando un ponte tra il mondo della finanza e le persone disabili, spesso esclusi dal dibattito pubblico. Un esempio concreto di come l’educazione e l’informazione siano strumenti di democratizzazione e partecipazione. L’evento di Perugia, ricco di contenuti e stimoli, ha lasciato il pubblico con un forte invito a riflettere sulla reale natura del denaro, sulla possibilità di recuperare autonomia economica grazie a strumenti più equi e trasparenti. La sfida dell’Età dell’Oro, come è stato evidenziato, è quella di restituire alle monete il loro vero valore, di creare sistemi alternativi e di pensare a una finanza che si orienti verso il sostegno reale e non speculativo.