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“Grazie ai risultati di questo studio, oggi possiamo individuare con maggiore precisione le persone a rischio di demenza tra coloro che soffrono di un disturbo cognitivo lieve”. Lo ha spiegato il Prof. Paolo Maria Rossini, Responsabile del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele e coordinatore del progetto Interceptor, ai microfoni del TG1. Un traguardo reso possibile grazie alla scoperta di otto biomarcatori, che combinati tra loro permettono di intercettare precocemente i pazienti più vulnerabili. Un passo avanti significativo nella lotta contro le malattie neurodegenerative, frutto di un lavoro finanziato dal Ministero della Salute e AIFA e i cui primi risultati sono stati presentati in un convegno organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità, dal Policlinico Gemelli e dall’IRCCS San Raffaele. "Solo un terzo dei soggetti reclutati, dai 19 centri di ricerca coinvolti, si è ammalato nel corso del follow-up di 36 mesi – ha spiegato Rossini – ed è questa la percentuale che ci aspettiamo".