Dopo un intervento 😷 non riuscire a fare subito pipì 💦 capita, ma passa in fretta! Di solito... скачать в хорошем качестве

Dopo un intervento 😷 non riuscire a fare subito pipì 💦 capita, ma passa in fretta! Di solito...

Alcuni fattori aumentano la probabilità di sviluppare questa condizione: 🔹 Età: sopra i 50 anni, il rischio aumenta di 2,4 volte🔹 Sesso maschile: gli uomini hanno quasi il doppio del rischio rispetto alle donne🔹 Patologie preesistenti: insufficienza renale, diabete (soprattutto se complicato), depressione🔹 Problemi prostatici: l'iperplasia prostatica benigna (BPH) non trattata può peggiorare la situazione🔹 Sintomi urinari preesistenti: urgenza, frequenza, nicturia (alzarsi di notte per urinare)🔹 Tipo di intervento: le chirurgie a maggior rischio sono quelle all'anca, al ginocchio e al colon🔹 Anestesia: quella spinale ha il rischio maggiore, seguita da epidurale e generale🔹 Durata dell’intervento: sopra le 2 ore il rischio aumenta, e ogni 15 minuti in più in sala operatoria lo fa salire del 25%🔹 Fluidi endovena: se la vescica si riempie molto e non viene drenata, potrebbe bloccarsi🔹 Farmaci: gli oppiacei (usati per il controllo del dolore) possono ridurre la capacità della vescica di contrarsi Come possiamo prevenirla? Ci sono alcuni trucchi per ridurre il rischio di POUR: ✅ Alfa-bloccanti (es. tamsulosina): se assunti prima dell’intervento nei pazienti a rischio, possono ridurre il rischio del 60%✅ Evitare un uso eccessivo di oppioidi: meglio preferire antidolorifici meno impattanti sulla vescica✅ Deambulare il prima possibile: se puoi alzarti e camminare, fallo! Riduce il rischio di POUR dal 52% al 19%✅ Metodi "alternativi": un impacco caldo sulla zona sovrapubica ha dimostrato di ridurre la ritenzione urinaria (anche se gli studi sono ancora pochi) E se succede? Se, nonostante tutto, la vescica decide di farti uno scherzo, niente panico. La soluzione è semplice: 🔹 Cateterizzazione vescicale: in alcuni casi basta un catetere intermittente, in altri è preferibile un catetere a permanenza per qualche giorno🔹 Alfa-bloccanti: aiutano a rilassare il collo vescicale e a ripristinare la funzione minzionale🔹 Rimozione del catetere: nella maggior parte dei casi, i pazienti riprendono a urinare normalmente entro 1-3 giorni🔹 Se il primo tentativo fallisce, si prosegue con la terapia e si valuta una visita urologica ambulatoriale Importante: non serve rimanere in ospedale solo per aspettare che la vescica riparta, e non c’è nessuna evidenza scientifica che il famoso “bladder training” (clampare e rilasciare il catetere) sia utile.