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I valori di Re.Strutture interpretati dalla pittrice Elisa Zadi

Abbiamo chiesto alla pittrice Elisa Zadi di interpretare i valori di Re.Strutture con un quadro. Ha realizzato un opera che desideriamo condividere con voi. "Il mio lavoro indaga questioni legate alla femminilità, all'identità e all'appartenenza attraverso la relazione uomo-natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico. Concettualmente vorrei lasciare visibile ogni passaggio di costruzione dell'opera in modo che dalla preparazione del supporto ogni intervento emerga chiaro e leggibile come una sorta di scrittura in cui ogni azione creativa possa diventare anche testimonianza della propria autenticità come hic et nunc. Per far questo ho sviluppato nel tempo una tecnica pittorica a velature che mi permette di lasciare visibile ogni pennellata di composizione attraverso sovrapposizioni di colore. Questa fluidità, questa trasparenza significa anche scegliere di non aver pieno controllo sulla materia e lasciare aperta la possibilità alla contingenza. La liquidità simboleggia infatti anche il continuo mutamento della vita e lo scorrere delle cose nel tempo; le varie trasformazioni che si rivelano nel processo creativo e la sovrapposizione di figure danno anche la possibilità di una lettura stratificata delle forme favorendo una interpretazione soggettiva. La gamma cromatica utilizzata è ricavata da pigmenti naturali miscelati a olio di lino e resine conferisce all'opera particolari vibrazioni di blu-verdi a seconda della luce in cui si trova. Le figure dipinte infatti emergono leggere dal fondo grezzo del tessuto e si dissolvono in esso, ed è qui fra presenza ed assenza che può emergere un varco che ci spinge a interpretare l'Oltre che si cela dentro il visibile. Le mie opere nascono così da un gesto intimo, quasi segreto, che cerca nel frammento una verità più intensa del racconto intero. Figure e fiori sospesi in un tempo indefinito che hanno il colore della memoria e la consistenza di una promessa appena sussurrata. Perché è proprio lì, nel punto esatto in cui qualcosa manca, che la luce si posa con più intensità e in cui germoglia una nuova forma di senso."