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Anche questa volta io non c'ero. Molti hanno scattato fotografie, sia con la macchina fotografica sia con il cellulare. Quest'ultimo non ha la stessa resa di una fotocamera, ma l'inquadratura è stata molto ben fatta. Pertanto, le ho mescolate insieme alle altre. Penso che sia un buon lavoro. Sono partiti dalla diga di Place Moulin. Il percorso per raggiungere il rifugio Prarayer è lungo. Arrivati al rifugio, dopo una breve sosta, alcuni hanno proseguito fino al rifugio Nacamuli, mentre i più anziani hanno scelto di percorrere il sentiero alto che costeggia il lago artificiale. Alla sera, stanchi ma soddisfatti, sono andati a dormire. Il secondo giorno, molti sono saliti al rifugio Nacamuli e hanno proseguito fino alla Punta Kurz. Dalle fotografie ho notato che il ghiacciaio si è ritirato parecchio. La cresta che avevamo percorso nel 2007 non era più innevata e il laghetto glaciale che avevamo visto non esisteva più. La differenza tra luglio, mese in cui ci ero stato io, e agosto 2018, quando è andato il G.E.M., per me conta poco. Pertanto, anche a 3.496 metri della Punta Kurz si avverte il cambiamento climatico. Altri sono andati al Colle di Valcournera. Dal web: "Dal rifugio si seguono le indicazioni per l’Alta Via n°3, che in breve portano a un ponte sul torrente Buthier. Raggiunto il lato opposto, si percorre la valle in senso contrario per un breve tratto, fino a quando il sentiero inizia a salire bruscamente in direzione sud. Superato il tratto ripido nel bosco, il sentiero entra nel vallone con una pendenza più dolce, fino ad arrivare all’Alpe Chardonney, chiusa tra i contrafforti del Dôme de Tzan e i pendii del Colle di Valcournera, attraversati dall’Alta Via." (1 ora). Il terzo giorno, quasi tutti sono saliti fino alla capanna-rifugio Aosta. Dal web: "L’ambiente è molto aspro e il sentiero prosegue nel fondo della valle. Si risale un tratto più ripido, per poi attraversare il torrente su un ponticello. Il sentiero continua nel fondovalle, per poi risalire, con alcuni tratti attrezzati, le rocce sulla destra del vecchio ghiacciaio. Con un traverso verso destra, si raggiunge il costone dove è situato il rifugio Aosta (m 2.788)." Poi hanno raggiunto il ghiacciaio Tsa de Tzan, dove hanno scattato l’ennesima fotografia di gruppo. Felici, sono tornati al rifugio, hanno cenato e si sono riposati. Il giorno più triste è stato il quarto, quando sono rientrati a casa, lasciandosi alle spalle la bellezza della montagna. Sì, perché la montagna è bellezza: con i suoi sentieri, le sue cime, i suoi pascoli. Alcuni sono andati sotto la diga. Hanno scatteto delle fotografie molto interessanti!. L'anno 2019 vedrà il G. E. M. impegnato al rifuugio Dondena in Val D'Aosta. Valle di Chmporcer. Sarà l'ultima escursione. Poi a causa del COVID il gruppo non esisterà più! Spero che qualche giovane prenda coraggisamente in mano la situazione per ricostruire il Gruppo.