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Danni Sanitari in oculistica-errori medici-Risarcimento Malasanità Ottieni il Giusto - http://www.ottieniilgiusto.it Anche il settore dell’oculistica non è immune, purtroppo, agli spiacevoli episodi di malasanità che ogni anno in Italia ancora vanno a incrementare il contenzioso sanitario. I danni che maggiormente colpiscono questo settore specifico della medicina sono principalmente le infezioni contratte durante l’esecuzione di interventi chirurgici. L’endoftalmite è una grave infezione dell’occhio che può coinvolgere il corpo vitreo, la retina, l’uvea, la sclera ed evolvere fino a diventare una panoftalmite, cioè un processo infiammatorio diffuso che colpisce tutte le strutture del bulbo oculare. Nella maggior parte dei casi l’infezione ha un’origine esogena, cioè il germe proviene dall’ambiente durante gli interventi chirurgici intraoculari. Le endoftalmiti causate da operazioni chirurgiche possono manifestarsi subito dopo l'intervento, spesso in modo acuto, oppure tardivamente. Nella chirurgia refrattiva, come per qualsiasi chirurgia oculare, l’infezione può prendere un carattere di particolare gravità dove si può giungere fino alla perdita della vista se non addirittura raramente alla perdita dell'occhio. Altri danni sopraggiungono quando si verificano esecuzioni scorrette di interventi di cataratta o di correzione laser della miopia oppure di iniezioni intravitreali. L’omessa prescrizione di controlli in fase post-operatoria rappresenta un altro fattore da non sottovalutare e che può causare gravi danni al paziente. L’intervento alla cataratta, per esempio,nonostante sia stato perfezionato negli anni ha un rischio di contrarre un’infezione molto alto principalmente nelle due settimane che seguono l’intervento stesso quando viene eseguito in maniera errata. Alcuni medici non adeguatamente preparati potrebbero, infatti, svolgere le procedure in maniera negligente causando un peggioramento della vista. Per quanto riguarda invece la correzione della miopia con il laser, uno dei rischi più temuti è che l’apparecchio non possa funzionare correttamente fino a danneggiare ulteriormente la vista. Si tratta di un’ eventualità relativamente frequente, gli stessi medici danno indicazione di un 2% di possibilità che si verifichi, con il malfunzionamento del microcheratomo con esecuzione di flap incompleto, danneggiato o decentrato che porta il chirurgo a decidere di rinviare l'intervento di alcuni mesi. In ogni modo prima è assolutamente necessario valutare bene i possibili ulteriori rischi. Tuttavia sebbene il trattamento con il laser a eccimeri non sia di applicazione recente, i primi interventi risalgono al 1989, è possibile che si manifestino altre complicanze non ancora riportate. I risultati degli studi a lungo termine possono rivelare rischi addizionali per questo motivo è sempre consigliabile, allo scopo di verificare le condizioni oculari, eseguire controlli di routine. La perforazione corneale rientra nelle complicanze intraoperatorie gravi che però fortunatamente sono estremamente rare. Le complicanze meno gravi potrebbero presentarsi con opacità transitorie della cornea nell'ambito del processo di guarigione-cicatrizzazione; tali opacità determinano iniziali riduzioni dell'efficienza visiva che generalmente regrediscono in sei mesi, in alcuni rari casi però può essere necessario un nuovo trattamento laser per asportarle. L’irregolarità della superficie corneale, che può determinare una temporanea diminuzione dell'acuità visiva, è un’altra problematica che potrebbe sussistere, così come l’irregolarità della cicatrizzazione corneale che può portare a una visione distorta o alla formazione di immagini fantasma, o a una riduzione permanente dell'acuità visiva massima. Nel primo periodo post-operatorio talvolta si possono vedere aloni intorno alle fonti luminose, specialmente di notte, o riscontrare una sensazione di abbagliamento; tale disturbo, di solito ben tollerato, generalmente regredisce in maniera più o meno completa nell'arco di alcuni mesi. In alcuni casi possono però perdurare anche per anni se non addirittura per sempre. Altre rare complicazioni includono la formazione di ulcere corneali, cheratite interstiziale diffusa non specifica, colliquazione corneale, perdita di cellule endoteliali corneali, progressivo assottigliamento corneale, formazione o aumento dei corpi mobili, emorragie retiniche, distacco di retina, deficit di lacrimazione. La complicanza sistemica più temibile rimane comunque la tromboembolia. Per ogni tipologia di danno oculistico subito lo staff di giusto e in grado di assistere il paziente in ogni fase del procedimento per ottenere il ristoro del danno.