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Lasciamo la macchina al Rifugio Paludei, località Frisanchi. Seguiamo il sentiero 444, da prima strada forestale che va a stringersi sempre più fino all'attraversamento della Val Bianca. Qui il sentiero è franato e siamo costretti a scendere come meglio riusciamo per proseguire. Conviene procedere aiutandosi con la vegetazione perché il terreno nudo è poco stabile. Superato questo primo ostacolo ci ricongiungiamo al sentiero 445 che sale dalla Malga Doss del Bue e proseguiamo per il sentiero 444 verso il bivacco. Attraversata anche la Val Larga, molto più agevolmente, facciamo una pausa in un punto panoramico poco più in alto. Da qui il sentiero inizia ad essere coperto dalla neve, ma l'esposizione a nord ha fatto sì che questa non fosse eccessivamente cedevole. Proseguiamo in salita molto ripida fino all'inizio del tratto attrezzato. Anche questo è parzialmente coperto dalla neve e dobbiamo salire con prudenza su percorso alternativo. Raggiunto dopo circa due ore l'ultimo tratto di sentiero pianeggiante fino al bivacco, ci accorgiamo che gli ultimi 100 metri di traverso sono completamente ricoperti di neve. Il pendio abbastanza scosceso richiede molta attenzione e circa un'ora di lentissima progressione. Arrivati finalmente al rifugio lo troviamo molto sporco e con residui anche organici rimasti lì da mesi. La stufa inoltre è stata murata e non sono presenti né materassi né coperte. Nonostante tutto la posizione è spettacolare, il bivacco è molto comodo e la compagnia è come sempre al top. Il giorno successivo ripuliamo e torniamo presto per evitare di trovarci sotto la pioggia nei punti più critici del sentiero. Il ritorno per lo stesso percorso richiede cautela per le rocce e radici bagnate e per il ghiaccio presente in alcuni punti. L'attraversamento della Val Bianca al ritorno è molto più semplice e in circa 3 ore siamo alla macchina.