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I posti più belli da visitare in Sardegna [ 4K ]

Movie by Alex-Productions   / alexproduction.  . Creative Commons — Attribution 3.0 Unported — CC BY 3.0 Free Download / Stream: https://bit.ly/2ZMdeJe Terra dei nuraghi, conserva l’eredità di una lontanissima preistoria, testimoniata dai megalitici reperti archeologici presenti su tutto il suo territorio. Caratterizzata dalla preziosa bellezza incontaminata dei suoi spazi, può offrire ai sempre più ingenti flussi turistici la ricchezza peculiare di una regione ricca di storia, cultura, arte e natura, con le sue meravigliose coste, alte e frastagliate, che si tuffano su uno dei mari più belli d’Europa. E dell’Europa, appunto, è, per dimensione, la quarta isola, collocata al centro del Mediterraneo Occidentale. Territorio. La regione presenta una morfologia di tipo prevalentemente montuoso, caratterizzata da rilievi isolati, di media altitudine, le cui punte massime restano tutte al di sotto dei 2.000 metri. Le principali catene sono costituite: dai monti della Limbara, a nord-est; da quelli del Marghine e del Goceano, che si estendono verso il centro; dai monti di Oliena, sul versante centro-orientale; dal massiccio del Gennargentu, che domina sull’area centrale e che accoglie fra le sue cime Punta la Marmora, la più alta dell’isola in assoluto. Procedendo ancora verso sud-est si incontrano i monti Sarrabus, mentre a disegnare il paesaggio montuoso del versante occidentale sono il massiccio del Montiferru, di natura vulcanica, e, spostati più a sud, i monti dell’Iglesiente e del Sulcis. A completare il quadro orografico sono i numerosi altipiani e tavolati della regione, quali quelli di Buddusò, di Bitti, del Logudoro, dell’Anglona, di Campeda e di Abbasanta. A spezzare l’assetto montuoso sono, infine, poche zone pianeggianti, come il Campidano, i “Campi” di Ozieri e Bonorva e le fasce costiere della Nurra e del Sarrabus. Le risorse del sottosuolo, un tempo ricco di carbone, rame, zinco, piombo, piriti e arsenico, tendono a perdere importanza a causa della scarsa redditività; è in declino, così, soprattutto l’attività estrattiva di bauxite, piombo e zinco, mentre resta soddisfacente la produzione di sale delle saline di Cagliari e di Sant’Antioco. La vegetazione sarda, seppur soggetta a fenomeni climatici difficili come il vento, che soffia costantemente, è molto ricca e varia, ospitando specie rare ed endemiche e in generale assumendo, a seconda della zona e dell’altitudine, caratteristiche differenti: tipiche delle fasce costiere sono le “praterie a graminacee”, sostituite, man mano che ci si allontana dalla costa, dalla gariga, a sua volta confinante con le vaste distese di macchia mediterranea, che costituisce indubbiamente la specie floreale dominate nella regione. Anche la fauna, benché si sia impoverita rispetto al passato, vanta tuttora una notevole varietà di specie rare o addirittura esclusive: tra gli insetti, vale la pena citare almeno la farfalla Papilio hospiton; tra i mammiferi, il muflone, il cervo sardo, il daino, il gatto selvatico sardo, la volpe sarda, il ghiro e la rarissima Foca monaca, presente in pochissimi esemplari sulla costa del golfo di Orosei, anche per questo identificato dall’Unione Europea quale “Sito di Importanza Comunitaria”. Molto ricca è anche anche l’avifauna, che conta circa 100 specie nidificanti, fra cui il grifone, il falco della regina, l’aquila reale, l’astore sardo, lo sparviero sardo e la poiana sarda; molto importanti risultano, infine, rettili e anfibi, rappresentati in gran parte da specie endemiche della Sardegna, nonché gli invertebrati, localizzati negli ambienti delle grotte. La cartina idrografica presenta una regione piuttosto povera di acqua: il territorio è infatti attraversato da pochi fiumi importanti, peraltro a carattere torrentizio, quali il Tirso, che è il più lungo in assoluto, il Flumendosa, il Coghinas, il Cedrino, il Temo, in parte navigabile, il Rio Palmas, il Flumini Mannu di Sanassi, il Liscia, il Patrongiano, il Rio di Posada e il Rio Mannu. Tra i laghi assumono particolare importanza quelli artificiali legati all’irrigazione e alla produzione di energia elettrica: fra questi, il lago Omodeo e il Coghinas (recentemente è stato creato l’Ente Autonomo Flumendosa, finalizzato al possibile sfruttamento del fiume mediante la creazione di invasi artificiali). Tra i bacini naturali l’unico degno di nota è il Baratz, situato nella Nurra. Sono infine presenti alcune sorgenti termali e minerali a carattere terapeutico: tra le termali sono da ricordare quelle di Sardara, Fordongianus, Benetutti, Casteldoria e S’Acquacotta, presso Villasor (CA); tra le minerali, quelle di Rinaggiu nel comune di Tempio Pausania (SS), Santa Lucia nel comune di Bonorva (SS) e San Martino nel comune di Sassari.

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