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Ira del Ferro

Entri convinto di aver scelto un orario impossibile. Mattina presto, sera tardi, un buco temporale tra un turno e l’altro. E invece no. La palestra è piena. Sempre. Urla, telefoni accesi, manubri che spariscono come se avessero gambe. Gente che occupa macchine senza usarle, specchi trattati come palcoscenici, silenzio dato per disperso. Questa canzone nasce da lì. Dall’odio lucido di chi vuole solo allenarsi e tornare a casa intero. Dal ferro che sbatte, dal nervoso che sale, dalla domanda senza risposta: “ma voi, esattamente, perché siete qui?” Non è motivazionale. È una cronaca. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Testo: Entrano in massa Invasori del tempio Sudore e grida Un fragor senza scampo Manubri rubati Il caos si propaga Il mio regno profanato L’ira si innalza L'ira del ferro Brucia nei cuori Sollevatori contro i traditori! Squat e panca Tra urla di guerra Questa palestra sarà la mia terra! Specchi coperti da chi si pavoneggia Cellulari accesi Il silenzio è una leggenda Macchine assediate Fila infinita Il mio grido riecheggia: "Via dalla mia vita!" Il clangore d'acciaio Il ruggito dei forti Spezzerò catene Abbatterò i morti! L'ira del ferro Brucia nei cuori Sollevatori contro i traditori! Squat e panca Tra urla di guerra Questa palestra sarà la mia terra! E quando la notte scende sul campo Solo i veri guerrieri restano in branco Niente selfie Niente scuse Niente pietà Il ferro comanda Questa è la realtà!