У нас вы можете посмотреть бесплатно Le teorie del complotto sull'11 SETTEMBRE или скачать в максимальном доступном качестве, видео которое было загружено на ютуб. Для загрузки выберите вариант из формы ниже:
Если кнопки скачивания не
загрузились
НАЖМИТЕ ЗДЕСЬ или обновите страницу
Если возникают проблемы со скачиванием видео, пожалуйста напишите в поддержку по адресу внизу
страницы.
Спасибо за использование сервиса ClipSaver.ru
Le immagini dell’11 settembre sono ormai parte della nostra memoria collettiva. Il crollo delle Torri, il fumo che avvolge Manhattan, il caos. Quell’evento non ha solo segnato irreversibilmente la storia, ma ha dato origine anche a una delle più grandi ondate di teorie complottiste della storia contemporanea. Certo, le fake news non nascono con i social: esistono da sempre. La differenza è che, con Internet, la loro diffusione è diventata immediata. L’11 settembre è stato uno spartiacque: mentre il mondo guardava in diretta il disastro, in rete prendevano piede spiegazioni alternative. C’era chi sosteneva che sul Pentagono non fosse mai caduto un aereo, ma un missile. Chi parlava di “demolizione controllata” delle Torri Gemelle, interpretando fotogrammi rallentati e manipolati. O chi negava l’esistenza stessa dello schianto in Pennsylvania. Anche provando a smentire quelle notizie false: bastava un video tagliato, un dettaglio decontestualizzato, per alimentare il sospetto. Da lì è nata una spirale che oggi riconosciamo bene: non importa quante prove ci siano, chi abbraccia una teoria del complotto seleziona solo quello che conferma la propria convinzione. E questo è lo stesso schema che vediamo oggi con i deepfake. Video costruiti dall’intelligenza artificiale che, anche dopo le smentite, continuano a circolare e ad apparire credibili. La differenza è che ora la tecnologia è molto più potente: immagini iperrealistiche, voci clonabili in pochi secondi, contenuti in grado di diffondersi più velocemente delle smentite. L’11 settembre ha mostrato come un evento reale potesse essere riscritto in tempo reale dal complottismo. Oggi l’iAI porta quello schema a un livello ancora più profondo: immagini e voci create dal nulla, capaci di insinuare dubbi anche quando la verità è evidente. Il confine tra vero e falso non è più netto e il semplice “smentire dopo” non basta più. Bisogna lavorare prima: educare a riconoscere i meccanismi della manipolazione e costruire una consapevolezza diffusa. Solo così possiamo resistere a una tecnologia che, se usata senza limiti, rischia di trasformare ogni informazione in un campo minato. Seguici sui nostri canali: Youtube: / @vdnews_ita Facebook: / vdnewstv Instagram: / vdnews Sito: https://www.vdnews.it/ TikTok: / vdnews.tv