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PADOVA TG - 30/07/2015 - UCCISO DAL CARABINIERE: MAURO ERA PASSATO IN CASERMA

PADOVA TG (giovedì 30 luglio 2015) - Ripercorriamo con la cronaca quanto accaduto ieri pomeriggio… Ucciso da un colpo di pistola al fianco. Sparato dal comandante dei carabinieri della piccola stazione di Carmignano Sant’Urbano nel tentativo di salvare il suo collega. Mauro Guerra 33 anni era un ragazzone di 100 chili, noto per il suo atteggiamento un po’ sopra le righe. Ma nessuno in paese avrebbe mai pensato che la sua vita potesse terminare in modo così tragico nei campi davanti casa dopo aver rifiutato un trattamento sanitario obbligatorio e ingaggiato una violenta colluttazione con un carabiniere. Il pomeriggio di sangue inizia subito dopo l’ora di pranzo. Il ragazzo aveva lasciato poco prima in caserma delle lettere dal contenuto strano, con riferimenti religiosi. Quando i carabinieri arrivano a casa in via Roma il 33enne era in uno stato di forte agitazione, buttava a terra i suoi bilancieri e stava sfasciando alcuni mobili. Nessuna lite in famiglia come era stato detto all’inizio, con lui c’erano solo il papà e il fratello 16enne. Sul posto arriva anche il 118, allertato dai carabinieri, si teme per l’incolumità del ragazzo e delle altre persone con lui. Dopo una lunga trattativa i carabinieri lo convincono ad uscire per farsi portare in ospedale. Mauro è in mutande e calzini, chiede di andare in bagno e poi scappa di corsa verso i campi. Lo inseguono, un carabinieri lo raggiunge e cerca di ammanettarlo ma lui gli si scaglia contro lo colpisce forse con le manette o un sasso e continua ad infierire. Quando il comandante della stazione li raggiunge vede il vicebrigadiere in un bagno di sangue e Mauro Guerra ancora accovacciato sopra di lui. Spara tre colpi, due in aria e uno al fianco del ragazzo che poi viene ammanettato e consegnato ai medici. Qui la situazione precipita, Mauro peggiora rapidamente e muore prima di essere trasportato all’ospedale. Il carabiniere ferito viene trasportato d’urgenza a Schiavonia: ha una frattura della teca cranica, la mandibola rotta in due punti e sei costole spezzate una ha lesionato un organo interno, la sua prognosi è ancora riservata.