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La chiesa di Santa Maria della Catena è particolarmente conosciuta poiché al suo interno ingloba come campata laterale la cappella preesistente in cui nel 1392 si è compiuto, secondo la tradizione, il "miracolo dei tre condannati", a cui è legata la diffusione della devozione alla "Madonna della Catena", che dà il nome alla chiesa. La Chiesa di Santa Maria della Catena sorge ai confini del quartiere medievale Cala. In esso si trovava l’antico porto commerciale di Palermo che era chiuso, per questioni di sicurezza, da una lunga e massiccia catena, di cui si fa menzione nei registri del senato Messinese già nel 1326, come riporta Gaspare Palermo. Sul luogo in cui si attaccava l'estremità destra di questa catena (quella sinistra era attaccata al perduto e non ancora del tutto individuato Castello a Mare), sorgeva una piccola chiesetta, in cui si venerava una immagine della Madonna detta Vergine del Porto. Secondo la tradizione, riportata da numerosi autori di storia locale, questa piccola chiesa fu teatro di un evento prodigioso nell'Agosto 1392: la liberazione miracolosa di tre condannati a morte, la cui esecuzione era stata rimandata per lo scoppiare di una violenta tempesta che costrinse le aurorità a riparare i rei nella cappella, legandoli con robuste catene, poi infrante dall'intercessione della Vergine. Da tutta l'isola cominciarono ad arrivare pellegrini portando doni che costituivano il tesoro per permettere la costruzione di una chiesa più grande, e secondo Gaspare Palermo è probabile che anche il Re Martino e la regina Maria abbiano contribuito allo scopo con le loro regali elargizioni. La costruzione del grande tempio fu progettata e finalmente iniziata nel centenario del miracolo dall'architetto Matteo Carnilivari e giunse al termine intorno al 1520. Il nuovo edificio, insigne capolavoro dell'architettura gotico-siciliana, ingloba al suo interno la chiesetta precedente, teatro del prodigio, che costituisce una cappella laterale della chiesa attuale. I famosi scultori palermitani Giacomo e Vincenzo Gagini sono gli autori dei capitelli, delle colonne e dei portali d'ingresso in marmo di Carrara. Sugli architravi sovrastanti i tre portali sono scolpite tre sacre scene. La Cappella della Madonna della Catena è la cappella più grande e rappresenta il nucleo più antico e importante dell'edificio, il vero cuore pulsante della chiesa; questa cappella infatti è proprio l'antica chiesetta della "Madonna del porto" documentata già nel 1330 e poi inglobata (senza essere demolita) nell'edificio cinquecentesco e arricchita di preziose decorazioni. Ma soprattutto, ovviamente, si può osservare e venerare l'antico affresco della Madonna che, secondo la tradizione, compì il miracolo facendo sciogliere le catene dei tre rei e facendo udire loro la sua voce, motivo da cui deriva il nome di "Madonna della Catena". Il prodigioso affresco è di autore ignoto e risale indubbiamente al XIV secolo, legato alla tradizione greco-bizantina. . Sull'altare della Cappella della Madonna delle Grazie si trovano incastonate statue e bassorilievi marmorei del XVI secolo opere di Vincenzo e Antonello Gagini rappresentanti la Natività con adorazione dei Magi. Della stessa bottega anche l'altare marmoreo con il rilievo della Crocifissione sul Golgota. Sull'altare della Cappella della Natività è presente il dipinto della Natività con adorazione dei Pastori, tela dei primi anni del XVII secolo di autore ignoto. Sulle pareti laterali La strage degli innocenti, sul lato opposto la raffigurazione della Circoncisione di Cristo, rara espressione di rito ebraico all'interno di un contesto cattolico. Sull'altare della Cappella di San Gregorio è documentato il quadro raffigurante San Gregorio Taumaturgo opera di Olivio Sozzi. Nell'abside centrale si trova l'altare maggiore, un manufatto in marmi policromi con sopraelevazione riproducente un tempio colonnato di stile classico e baldacchino con cupola sommitale di gusto barocco, all'interno il manufatto custodisce una statua marmorea. Musica: Libreria di Youtube Filmato con PANASONIC S5II e INSTA360 X4 Data riprese: Gennaio 2025 #palermo #sicily #sicilia #italia #italy