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Roma, (askanews) - Clive Bates è un avvocato britannico, già direttore di Action on Smoking Health, un ente focalizzato sulla riduzione dei danni derivanti dal tabacco; successivamente consigliere del governo britannico con Tony Blair, Bates ora è direttore di Counterfactual, una società finalizzata a un approccio pragmatico a temi come, fra l'altro, la salute pubblica. Con lui abbiamo parlato, a Washington, a margine di un convegno della Fda sulle politiche riguardanti il tabacco. Mr Bates, i prodotti cosiddetti alternativi, come le sigarette elettroniche, o l'I Qos della Philip Morris, possono essere considerati affidabili? "Se i consumatori decidono di rivolgersi a prodotti come le sigarette elettroniche o a tabacco riscaldato, eliminano quasi tutti i rischi derivanti dal fumo. Infatti la maggior parte dei rischi deriva dai residui della combustione, non dalla nicotina; dare una via di uscita soddisfacente ai consumatori significa eliminare gran parte dei rischi". Cosa si deve allora fare a livello regolatorio e legislativo? "Dal punto di vista regolatorio si deve assicurare che i prodotti immessi sul mercato siano sicuri, che i consumatori possano comprendere cosa stanno usando e così via.. Quello che non si deve fare è regolare il settore come se si trattasse di farmaci o rendendo difficile l'accesso al mercato di tali prodotti. Così facendo, il rischio vero è che si protegga il commercio delle sigarette, e questo sarebbe sbagliato".